Sui Campi Elisi per 5 volte è salito sul terzo gradino e per tre è arrivato secondo: una nel 1964 dietro ad Anquetil, nel 1965 dietro Felice Gimondi e poi nel 1974 alle spalle del Cannibale. Il duello tra il francese e il belga in quell’anno continuerà ancora e al mondiale di Montreal, Raymond Poulidor arrivò ancora secondo dietro a Merckx.
Nella sua lunga carriera iniziata nel 1960 e finita nel 1977, il campione nato a Masbaraud-Mérignat, ha vinto tanto. Tra i suoi successi ci sono anche tre medaglie di bronzo ai Campionati Mondiali su strada, la vittoria nel 1964 alla Vuelta di Spagna e la Milano-Sanremo nel 1961. Nel 1963 conquistò anche la Freccia-Vallone. In tanti ricordano la quindicesima tappa del Tour de France del 1968, da Font-Romeau ad Albi, dove Raymond venne fatto cadere da una moto in corsa. Le immagini del suo volto coperto di sangue mentre proseguiva la corsa, fecero il giro del mondo. Forse quel 1968 poteva essere l’anno della sua vittoria al Tour, ma due giorni dopo quella caduta, il campione di Francia fu costretto al ritiro.
Poulidor è stato uno dei corridori più longevi di sempre e nel 1976 a 40 anni compiuti ancora una volta è arrivato terzo nella classifica generale della Grande Boucle.
Nel grande ciclismo la famiglia dei Poulidor non è finita con la morte di Raymond. A proseguire la tradizione ora c’è Mathieu Van Der Poel, figlio Adrie il campione olandese e Corinne Poulidor, la figlia di Raymond.
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