Anche un film per raccontare le "Cholitas", le super alpiniste della Bolivia

le mitiche Cholitas
di Stefano Ardito
2 Minuti di Lettura
Martedì 12 Novembre 2019, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 18:19

La parola “cholo”, in Sud America, non è un complimento. In Perù, in Bolivia e in Argentina, da secoli, viene usata per indicare con un pizzico di razzismo uomini e donne di etnia india. Da qualche anno, però, sulle Ande e nel resto del mondo, la parola ha preso un significato positivo. Il merito è delle “Cholitas escaladoras”, un gruppo di donne boliviane, di estrazione popolare e di etnia Aymarà, che si sono dedicate all’alpinismo.

Dopo lo Huayna Potosí, 6088 metri, non lontano dalla capitale La Paz, le “Cholitas” hanno salito l’Illimani (6462 metri) e il Sajama (6542 metri), la cima più alta della Bolivia. A gennaio, cinque di loro hanno raggiunto l’Aconcagua, 6962 metri, la montagna più elevata delle Americhe. 

Le “Cholitas”, che hanno tra i 25 e i 55 anni, vivono a El Alto, un sobborgo di La Paz a 4000 metri di quota. Per anni, hanno accompagnato gli alpinisti stranieri come cuoche o portatrici. I mariti di alcune di loro sono guide. Prima che un exploit sportivo, il loro è stato un salto culturale.

​Bolivia nel caos, Evo Morales si dimette ma non lascia il suo paese

“Per anni, sullo Huayna Potosí, ho visto gli alpinisti tornare dalla cima felici” spiega Lidia Huayllas, una componente del gruppo. «Poi ci siamo salite anche noi, ed è stata un’esperienza straordinaria».

Bolivia, scontri dopo l'annuncio della vittoria elettorale di Morales

Ad alta quota le “Cholitas” utilizzano corde, piccozze e ramponi. Sopra ai pantaloni tecnici, però, indossano la “pollera”, una larghissima gonna. In testa, quando non c’è bisogno del casco, portano la tradizionale bombetta. Nessuna di loro ha tagliato le sue lunghissime trecce.

“Siamo diventate famose, gli alpinisti ci salutano e ci fotografano” prosegue Lidia Huayllas. “Spero che la nostra celebrità porti più turismo e più lavoro in Bolivia. E spero che il nostro successo serva a tutte le boliviane, indie e non. Questo paese ha bisogno che le donne abbiano un ruolo più importante”.
Nei prossimi mesi, la fama delle alpiniste boliviane crescerà. I registi Jaime Murciego e Pablo Iraburu, che le hanno accompagnate sull’Aconcagua, hanno appena finito di montare “Cholitas”, un film che racconta la loro storia. A dicembre il film arriverà in Europa al Mandi Film Festival di Bilbao. Ci auguriamo che possa essere visto anche in Italia.   

© RIPRODUZIONE RISERVATA