Matematica, i neuroscienziati: «Bambini e bambine hanno le stesse capacità»

Matematica, i neuroscienziati: «Bambini e bambine hanno le stesse capacità»
di Anna Guaita
3 Minuti di Lettura
Sabato 9 Novembre 2019, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 12:36

L'idea che le bambine siano meno portate per la matematica e le scienze è uno degli stereotipi più radicati e difficili da combattere. Studi sociologici e psicologici hanno tentato di estirpare questo pregiudizio, riuscendo solo a scalfire la superficie delle credenze popolari. Ma adesso arriva uno studio basato su risonanze magnetiche cerebrali, che dimostra, letteralmente nero-su-bianco, che davanti a un problema matematico, il cervello di una bambina e quello di un bambino si comportano esattamente nello stesso modo. Sia l'una che l'altro useranno gli stessi meccanismi e le stesse reti celebrali.
Le reazioni sono così identiche, che possono essere sovrapposte e combaceranno alla perfezione. Lo studio è stato condotto alla Carnegie Mellon University da una squadra di docenti di neuroscienza dello sviluppo, guidati dalla professoressa Jessica Cantlon. Ottenuto il permesso dei genitori e il via libera della commissione etica, la squadra ha sottoposto 104 bambini e bambine di età fra i 3 e i 10 anni a studi di risonanza magnetica funzionale mentre li esponevano a problemi di aritmetica.

Gender gap nelle scienze: «Le ragazze brave in matematica ma molto di più nella lettura»
Tecnologia, una delle migliori università d'Europa assume solo donne
Troppe poche donne nell'informatica: la parità di genere sarà raggiunta tra 118 anni

È il primo studio che faccia ricorso alla neuroimaging per valutare eventuali differenze biologiche nei due generi nei test attitudinali dei bambini: «Come prima cosa abbiamo identificato l'area del cervello che risponde a compiti e video di matematica. Così si può definire il network della matematica, semplicemente guardando le regioni che rispondono con maggior forza» spiega la professoressa Cantlon. Una volta poste queste basi, gli esperti hanno studiato bambini e bambine mentre affrontavano semplici problemi di matematica che venivano loro proiettati su video: contare, sommare, sottrare, fare divisioni. Ebbene, le aree che si sono accese per le bambine sono esattamente le stesse che si sono accese per i bambini: «Reazioni identiche» afferma lo studio. Dunque, bambini e bambine usano il cervello allo stesso modo per risolvere problemi di aritmetica. Non c'è una maggiore o minore capacità di uno o dell'altra. Se si verificano casi di minor attitudine da parte delle femmine, è ora accertato che la colpa non può essere che di fattori sociali e culturali, non biologici. E difatti, nei Paesi dove la parità tra i sessi è più forte, la differenza di rendita scolastica fra i due sessi è inesistente. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA