"Uomini d'oro", nel crime movie di Alfieri l'Italia brutta, sporca e cattiva degli anni '90

"Uomini d'oro", nel crime movie di Alfieri l'Italia brutta, sporca e cattiva degli anni '90
di Francesco Alò
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Venerdì 8 Novembre 2019, 22:33 - Ultimo aggiornamento: 22:42

Torino, dicembre 1995. La Juve batte il Toro 5-0, c'è ancora la lira e qualcuno si lamenta in napoletano del posto fisso mentre guida un furgoncino portavalori delle Poste. È lo sciupafemmine Luigi Meroni (Giampaolo Morelli) che con il collega con due bypass incapace nell'arte venatoria Zago (Fabio De Luigi) e un pugile fallito finito al recupero crediti (Edoardo Leo) organizza furto geniale con sostituzione di banconote. Nessuno deve farsi male. In teoria. Tre uomini, un capitolo a testa (Playboy, Cacciatore, Lupo) e una rapina raccontata da punti di vista diversi senza linearità cronologica.

Al secondo film, dopo l'interessante commedia coi vigilanti "I peggiori" (2017), Alfieri si affida a ritmo incessante e cast più che interessante: Morelli fa il seduttore querulo, De Luigi (solo comico? Ora non più) è puro concentrato di rabbia pronto a esplodere mentre Leo brilla come rintronato lupo cattivello delle fiabe dominato da gangster bisessuali e fidanzata irascibile. Si riesce a raccontare un'Italia anni '90 più brutta, sporca e cattiva di quella dell'interminabile revival degli '80, con le atmosfere ambigue di un buon noir, ottima azione e momenti di intimità per personaggi a tutto tondo. Già Tavarelli aveva fatto un film nel 2000 ("Qui non è il paradiso") da quel rocambolesco colpo alle Poste di tarda primavera '96 per cui venne coniata l'espressione “uomini d' oro”, cioè criminali creativi e inoffensivi. Dopo "L'uomo del labirinto di Carrisi" ecco un'altra prova della resurrezione del crime movie italiano anche nelle nostre sale. Che momento d'oro.
Voto: 3 stelle
Gli uomini d'oro (drammatico, Italia, 110') di Vincenzo Alfieri con Fabio De Luigi, Giampaolo Morelli, Edoardo Leo, Giuseppe Ragone, Gian Marco Tognazzi, Mariela Garriga, Matilde Gioli, Susy Laude

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