Oxfam: 52 milioni di persone rischiano di morire di fame in Africa per il clima

Oxfam: 52 milioni di persone rischiano di morire di fame in Africa per il clima
3 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Novembre 2019, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 21:11
Oltre 52 milioni di persone in 18 paesi sparsi tra Africa centrale, orientale e meridionale, rischiano di morire di fame a causa degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, aggravati da conflitti e povertà estrema. Molte regioni sono state colpite, per la seconda volta in 4 anni, da una gravissima e prolungata siccità, la più grave degli ultimi 38 anni. L'allarme arriva da Oxfam alla vigilia della Conferenza ministeriale africana sull'ambiente (Amcen), che si terrà a Durban dall'11 al 15 novembre. Oxfam lancia perciò un «appello urgente» ai leader africani, affinché «facciano pressione sulle economie più avanzate, perché mantengano gli impegni sottoscritti con gli Accordi di Parigi» e affinché «i Governi africani migliorino le loro politiche sul tema».

Nell’Africa meridionale, in diverse aree dello Zimbabwe, si registra il più basso livello di piogge dal 1981, con 5,5 milioni di persone che al momento sono colpite da grave insicurezza alimentare. La regione dello Zambia ricca di mais è oggi a secco: le esportazioni si sono azzerate, con la conseguenza che nel paese a soffrire la fame sono 2,3 milioni di persone. Intanto la situazione si sta aggravando anche in Angola, Malawi, Mozambico, Madagascar, Namibia e Zimbabwe, mentre in Sudafrica ci sono stati casi di suicidi tra gli agricoltori. La siccità sta colpendo duramente anche l’Africa orientale e il Corno d’Africa, in particolare in Etiopia, Kenya e Somalia. Allo stesso tempo, le temperature record registrate nell’Oceano Indiano hanno scatenato piogge intensissime in Kenya e Sud Sudan, provocando alluvioni soprattutto lungo i principali corsi fluviali: il Sud Sudan ha dichiarato lo stato di emergenza, con oltre 900.000 persone colpite dalle alluvioni.

Quasi ovunque in Africa l’intensificarsi di questi eventi meteorologici estremi avviene in paesi già devastati da conflitti e violenza: nel 2019 nell’intero continente ai 7,6 milioni di sfollati in fuga da conflitti, si sono aggiunti 2,6 milioni di profughi del clima. Con alcune delle più situazioni più gravi che si sono verificate in Etiopia, Somalia, Sudan e Sud Sudan. Tre paesi che hanno dovuto fronteggiare simultaneamente l’esodo di oltre 1 milione di persone costrette a fuggire da guerre e siccità. È solo di qualche giorno fa uno studio firmato da 11.000 ricercatori di 153 Paesi, tra cui circa 250 italiani, pubblicato dalla rivista BioScience, in cui si avverte che la Terra è in piena "emergenza climatica", e di questo passo "indicibili sofferenze umane" saranno inevitabili.

Ebbene in 18 paesi africani, avverte Oxfam, la febbre del pianeta è altissima da 10 anni. L'organizzazione no profit è al lavoro a fianco di oltre 7 milioni di persone nei paesi più colpiti dalla crisi, per garantire l’accesso al cibo e all’acqua pulita alla popolazione e aiutare le comunità più vulnerabili ad adattarsi all’impatto di eventi climatici sempre più estremi e frequenti. Con l’obiettivo di raggiungere nel prossimo futuro il 10% della popolazione più colpita. Questo il link per sostenere la campagna di Oxfam.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA