Estorsione ma senza metodo mafioso, condanna ridotta in Appello per Pupetto e Samuele Di Silvio

Il Tribunale di Latina
di Elena Ganelli
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Venerdì 8 Novembre 2019, 15:22
La Corte di Appello di Roma ha ridimensionato le accuse nei confronti dei fratelli Ferdinando Pupetto e Samuele Di Silvio nel processo di secondo grado per l’estorsione ai danni di un ristoratore di Sermoneta. I giudici della prima sezione non hanno infatti riconosciuto l’aggravante di tipo mafioso ed hanno ridotto la condanna a cinque anni di reclusione ciascuno. Il Tribunale di Latina li aveva condannati rispettivamente a nove e otto anni accogliendo la ricostruzione dell’accusa rappresentata dai pm De Lazzaro e Spinelli che avevano sollecitato un’integrazione del capo di imputazione in seguito all’operazione Alba Pontina chiedendo che nel comportamento dei due figli di Armando Lallà Di Silvio venisse riconosciuta la modalità mafiosa. La Corte di Appello invece, alla quale il procuratore generale aveva sollecitato una conferma della sentenza di primo grado, ha concesso ai due imputati, assistiti dall’avvocato Oreste Palmieri, le attenuanti generiche e ridotto dunque la pena.
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