L'istituto infatti ha già sviluppato molti organi su chip, tra cui polmone, intestino, cervello, che sta cominciando a mettere sul mercato per la sperimentazione di farmaci. Il fegato su chip è stato ottenuto con quattro diversi tipi di cellule del fegato umano, ma i ricercatori hanno sviluppato anche altre due versioni con cellule del fegato di ratti e cani. Delle dimensioni di una chiavetta Usb, l'organo su chip è stato sviluppato con un materiale plastico flessibile nel quale sono disposti in parallelo canali rivestiti di cellule che riproducono il tessuto del fegato.
Per verificarne la funzionalità, i ricercatori hanno esposto le tre versioni di fegato su chip a un composto tossico per il fegato umano, osservando che nella versione di fegato su chip di cane e ratto i livelli di tossicità registrati erano più bassi rispetto a quelli registrati nella versione ottenuta con cellule umane.
Anche quando sono state sperimentate diverse molecole candidate a farmaco, si sono osservate risposte differenti nella versione umana e in quelle animali. Questo è importante perché i farmaci che entrano nelle sperimentazioni sull'uomo vengono prima testati sugli animali per verificarne la sicurezza e il risultato indica come questa piattaforma possa aiutare a identificare le terapie sicure ed efficaci già nelle prime fasi di sviluppo.
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