«Sei sposata?», al colloquio di lavoro scatta la domanda inaspettata: la denuncia di Francesca

Francesca Baker
di Anna Franco
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Giovedì 7 Novembre 2019, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 00:26

«Ho appena ricevuto una chiamata per un potenziale nuovo lavoro. Mi hanno chiesto se sono sposata o se sono single. Ho domandato: perché? "Francesca, questo è un mondo online e dobbiamo sapere quali sono i tuoi impegni e se hai una relazione e se sarai distratto dal lavoro nella nostra azienda". Cartellino rosso?».
Con questo tweet Francesca Baker, autrice freelance ed esperta di marketing del Kent, in Inghilterra, ha commentato un colloquio di lavoro iniziato male e, ovviamente, allo stesso modo finito.
Ma alzi la mano quale altra donna non si sia sentita rivolgere, in sede di colloquio di lavoro, laddove dovrebbero essere valutate esperienza, professionalità, capacità, curriculum, propensione a lavorare in team o sotto scadenze ravvicinate simili domande.

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Infatti, il tweet ha ricevuto più di 14mila like, è stato retwittato più di1200 volte e ha ricevuto 3mila commenti, dove si percepisce quanto ancora la parità di genere sia lontana.
Qualcuno ha consigliato alla Baker di fuggire a gambe levate da un datore di lavoro del genere, perché  «lo stato civile è un dato sensibile e chiederne conto durante un colloquio è pratica illegale».
Altre sono andate più sul loro vissuto.
 


«Mi è stato chiesto se avevo figli - ha scritto una giovane donna -  perché il lavoro richiedeva viaggi e loro dovevano sapere se ero "libera". Posso garantire che non lo hanno chiesto a un candidato maschio. Ho risposto loro che era illegale chiedermelo».

Un'altra ha commentato: «Uhhh enorme cartellino rosso! Per lo più sono le donne a cui viene posta questa domanda ed è per scoprire se c'è possibilità che tu rimanga incinta, perché in quel caso preferiscono non averci a che fare. È discriminazione e non dovrebbe mai essere chiesto in un colloquio!»
Commenti ai quali se ne aggiunge uno alquanto scioccante: «Questo tipo di domande mi sono state poste da ogni datore di lavoro che abbia mai avuto! Una volta mi è stato detto da uno potenziale che era contento che fossi single e che non avessi figli, dato che sarebbe stato "meno fastidioso", visto che chi ha figli e partner pensa alla vita privata prima che al lavoro».

E qualcun'altra aggiunge che sembra si debba togliere l'anello di fidanzamento prima di sostenere un colloquio. Non sia mai le venisse in mente di metter su famiglia e chiedere la maternità!
Francesca Baker, intervistata, poi, da Femail, la sezione femminile del Daily Mail, ha commentato: «Sono rimasta abbastanza sconvolta quando mi hanno rivolto la domanda. La mia prima reazione è stata chiedere “Perché?”. Non capisco cosa c'entri essere in una relazione o essere single con la mia abilità nello svolgere un determinato lavoro. Sono orgogliosa di aver avuto la fiducia in me stessa per rispondere, ma qualche anno fa probabilmente non l'avrei avuta. Ancora più sorprendente è stato che a rivolgermi questa domanda fosse la direttrice donna delle risorse umane. Pensavo che una persona che lavora in quel campo dovesse essere a conoscenza della legalità di certe domande». Da aggiungere, poi, che il lavoro in questione era da remoto, quindi senza necessità di timbrare un cartellino, di recarsi in un determinato luogo o di dover rispettare certi orari.

«La tagliatrice di teste, del resto - ha concluso la Baker - era del tutto sorpresa: non si aspettava che potessi in qualche modo sfidarla». E questo la dice lunga sull'atteggiamento che le donne devono tenere il più delle volte per agguantare un posto.

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