Lazio, con il Celtic c'è l'obbligo di vittoria. Inzaghi: «C'è solo un risultato»

Foto Rosi
di Alberto Abbate
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Novembre 2019, 07:35
 Stanchi, acciaccati, ma uniti per il passaggio del turno. Tutti ancora ci credono. Tutti stringono i denti per battere il Celtic all’Olimpico. Ringhia alla sua spalla, Caicedo, alla vigilia a sorpresa prova al fianco di Ciro. Correa non s’allena dopo la botta al polpaccio, ma risponderà comunque presente come primo cambio. Sono segnali importanti dello spogliatoio, la Lazio non vuole mollare l’Europa subito. E, -3 dal Cluj e -4 dagli scozzesi, un altro ko sarebbe deleterio: «Dobbiamo vincere per forza per muovere la classifica – ammette Inzaghi - anche se non sarà semplice contro una squadra forte fisicamente e con tanta qualità». Anche per il ranking sarebbe sbagliato un messaggio di resa, così Simone stavolta fa un minimo turnover e forza l’infermeria. Perché nel girone E le riserve da sole hanno fatto troppa fatica. Guarda caso, l’unica vittoria (contro il Rennes) è arrivata in rimonta grazie agli ingressi dei campioni Milinkovic e Luis Alberto dalla panchina. Stasera alla fine dovrebbero alternarsi i due dall’inizio, alla luce dell’emergenza. 
BOMBER 
È pronto a fare catenaccio, il tecnico del Celtic Lennon. Fa pretattica pur di vincere per la prima volta in Italia, ma ammette di chi ha più paura: «La Lazio è una grande squadra, gli toglierei subito Immobile». Mister 100 gol in biancoceleste: «È un momento in cui mi gira tutto bene, voglio raggiungere il record di Higuain in campionato. Il primo traguardo è merito mio, ma anche dei miei compagni. È stata costruita una squadra solida, che mi permette di segnare. Così ho raggiunto l’apice della mia carriera con questa maglia. Ora la Lazio merita traguardi importanti, la mia testa è solo alla Champions e può arrivare anche tramite l’Europa League». Per questo Ciro gioca. Lulic affaticato riposa, Leiva per lo stesso motivo è in dubbio in regia e Inzaghi deve decidere se inserire Parolo al suo posto o come mezzala. Nel primo caso avrebbe una chance con Milinkovic pure Berisha. Non c’è molta altra scelta, dal momento che Marusic è out (20 giorni) e pure Cataldi deve scontare la squalifica. 
LEADER 
Ovviamente non si muoverà dalla porta Strakosha. Radu è fuori uso, Vavro tornerà a posizionarsi al centro della retroguardia. Così è ballottaggio Luiz Felipe-Patric a destra, Acerbi sarà costretto a spostarsi ancora sul centro-sinistra: «È un ruolo in cui mi diverto. Ogni partita cerchiamo tutti insieme di difendere, ogni giorno proviamo a migliorare per non prendere gol». Ne sono stati incassati 5 in tre partite in Europa: «Alla fine conta il risultato e un gol in più dell’avversario. Per questo contro il Celtic, alla luce della sfida d’andata, dietro e davanti servirà ancora più cattiveria. Dobbiamo scendere in campo come se fosse l’ultima spiaggia, l’ultima vittoria a San Siro dopo 30 anni dev’essere il punto di partenza». In campionato la Lazio è tornata con 10 punti al quarto posto in classifica, dopo aver toccato il fondo nel primo tempo horror con l’Atalanta. Chissà se, con un piede già fuori, non ci sia una resurrezione anche in Europa. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA