Alberto Antonello si risveglia, medici fiduciosi. Domani i funerali di Giulia, la fidanzata

Alberto Antonello si risveglia, medici fiduciosi. Domani i funerali di Giulia, la fidanzata
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Martedì 5 Novembre 2019, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 18:54

Alberto Antonello, arrivano finalmente buone notizie. Alberto Antonello è stato trasferito nel pomeriggio dall'ospedale di Mestre a quello di Castelfranco Veneto (Treviso): il giovane è stato coinvolto nell'incidente avvenuto la notte del 31 ottobre scorso a Musile di Piave in cui morì la fidanzata diciottenne Giulia Zandarin. Lo rende noto l'Azienda Ulss 3 Serenissima, precisando che «al termine della giornata odierna si sono verificate le condizioni per il trasferimento, che ha consentito il riavvicinamento del paziente al domicilio». Dopo tre giorni di coma farmacologico indotto per i traumi subiti nell'incidente, ieri Alberto Antonello è stato risvegliato dai medici. Quell'incidente lascerà un segno indelebile nel 19enne: dovrà accettare che l'uscita di strada della sua Mercedes, guidata nonostante la patente ritirata, ha causato la morte della fidanzata, Giulia Zandarin, 18 anni, che gli sedeva accanto. 

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Il funerale della ragazza si terrà domani alle 10.30 nel Duomo di Castelfranco Veneto, residenza dei due giovani. Il rito sarà officiato da don Franco De Marchi, assecondando il desiderio di Renata, la mamma di Giulia. Sono attese migliaia di persone, molte delle quali erano amiche della giovane, definita da tutti «un angelo, splendida e buona». Il fidanzato è indagato per omicidio stradale e tra domani e giovedì sono attesi gli esiti degli esami tossicologici che dovranno accertare in quale stato fosse al momento dello schianto. 

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Sarà una perizia, disposta dalla Procura, a chiarire poi gli aspetti ancora oscuri dell'accaduto. Il pm nei prossimi giorni conferirà gli incarichi ai consulenti tecnici per ricostruire la dinamica dell'incidente. La sera prima, durante un controllo della Polizia, Alberto è stato trovato in possesso di una piccola dose di hashish e nella sua auto, oltre a lui, viaggiavano altre cinque persone. Per questo gli era stata ritirata la patente e consegnato un permesso per guidare fino a casa. Antonello, invece, aveva raggiunto una discoteca e solo al mattino successivo con Giulia si era rimesso al volante per rientrare a Castelfranco. 
 
 

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Appena ha aperto gli occhi all'ospedale all'Angelo di Mestre, il giovane ha chiesto insistentemente della fidanzata. Non ricevendo risposta - e forse intuendo quale fosse stata la sorte della ragazza - ha urlato e si è agitato al punto che è stato nuovamente sedato. «Il quadro clinico, sotto continuo monitoraggio - spiega la direzione dell'ospedale - evolve e il paziente è ora cosciente. I medici, pur valutando come ottimale il decorso, si riservano per ora la prognosi».

Alberto Antonello è figlio di Franco Antonello, l'imprenditore che aveva lasciato il lavoro dopo che al figlio maggiore, Andrea, era stato diagnosticato l'autismo. Alla storia di padre e figlio si è ispirato il romanzo «Se ti abbraccio non aver paura», di Fulvio Ervas e recentemente anche il film di Gabriele Salvatores, «Tutto il mio folle amore», presentato all'ultima Mostra di Venezia. Inutile tentare di parlare oggi con Franco Antonello, che dopo il primo sfogo a difesa del figlio si è chiuso nel silenzio. «Mio figlio in coma non è un criminale», si limita a ripetere l'uomo.

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