Omicidio Sacchi, domani i funerali di Luca: Anastasia forse non ci sarà. La famiglia chiede riservatezza

Roma, domani i funerali di Luca Anastasia forse non ci sarà La famiglia chiede riservatezza
di Alessia Marani Camilla Mozzetti
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Martedì 5 Novembre 2019, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 15:12

Il parroco ancora lo ricorda il momento in cui Luca Sacchi, con garbo, gli aveva dato il biglietto del ristorante che papà Alfonso gestisce da anni in via delle Coppelle. «Ci venga a trovare qualche volta», gli aveva sussurrato il ragazzo. Sarà lui, padre Mario, guida della parrocchia del Santissimo Nome in Maria, in via Centuripe, a celebrare domani alle 14 il funerale del giovane personal trainer ucciso la sera del 23 ottobre scorso dal colpo di un revolver calibro 38 di fronte al “John Cabot” pub.

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La famiglia ieri ha ottenuto ufficialmente il nullaosta della Procura per riavere il corpo di Luca dopo l’autopsia e poter così organizzare l’ultimo saluto. Nella chiesa di quartiere, a pochi passi dall’appartamento della famiglia Sacchi. E come è prevedibile, l’affluenza sarà altissima, non solo di amici e parenti. La famiglia Sacchi, tramite i propri difensori, appresa la divulgazione della notizia relativa ai funerali del figlio, ha chiesto però di poter vivere con la massima riservatezza il giorno dell'addio a Luca, nel rispetto del proprio dolore e della sua giovane vita spezzata. «Ringraziamo coloro che vorranno comprendere la nostra scelta».

 

 


E c’è un’incognita: anche Anastasia siederà tra i banchi? La ragazza, fidanzata di Sacchi, era con lui la sera del delitto. Teste oculare di un omicidio che – se vuole Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, di fatto rei confessi, rinchiusi nel carcere di Regina Coeli –, ha ancora molteplici aspetti da chiarire. Anastasia, baby-sitter ucraina di 25 anni, ha fornito agli inquirenti una versione definita inattendibile. E dovrà essere riascoltata dal pm Nadia Plastina. Su di lei non pende nessuna accusa: non è indagata ma stando alle deposizioni rese dagli amici i Del Grosso avrebbe ricoperto un ruolo di primo piano nella compravendita di droga – mai portata e termine – e sfociata nell’omicidio del suo fidanzato.
 


Il padre di Sacchi, Alfonso, che la riteneva una «seconda figlia» non la vede dallo scorso 26 ottobre: due giorni dopo che i medici dell’ospedale San Giovanni hanno decretato la morte cerebrale del figlio. Non una telefonata, non un messaggio come fanno sapere anche i legali della famiglia, Armida Decina e Paolo Salice. Nel corso della conferenza stampa che proprio il padre di Sacchi ha tenuto qualche giorno fa, la famiglia per sua voce ha parlato di alcune persone che «non dicono la verità».

E queste persone non bisogna andarle a cercare troppo lontano: si tratta di Anastasia, che è sparita e non ha spiegato fino in fondo i contorni di quella sera. E di Giovanni Princi, il ragazzo che, secondo le deposizioni finora date dagli intermediari e dagli amici di Del Grosso, avrebbe attivano il “ponte” per l’acquisto di marijuana tra il gruppo dell’Appio Latino e il fronte di Casal Monastero. Princi, con precedenti per droga alle spalle, era andato a scuola con Luca. I due si erano persi di vista ma poi almeno 6 mesi fa si erano rincontrati. Sacchi lo aveva anche detto al padre: «A pà sai chi ho rivisto? Giovanni», ma il ragazzo con i Sacchi non si è mai fatto sentire dopo il delitto.

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