Donna accusa il compagno: «Mi ha legata mani e piedi e mi ha attaccata al gancio dell'auto»

Donna accusa il compagno: «Mi ha legata mani e piedi e mi ha attaccata al gancio dell'auto»
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Martedì 5 Novembre 2019, 10:04
Accusato di una gravissima serie di violenze, avrebbe persino legato la compagna e l'avrebbe attaccata al gancio dell'auto. Sequestro di persona, maltrattamenti e violenza sessuale: questa la lista dei gravi reati di cui è accusato L.P., bulgaro di 35 anni, nei confronti della convivente, con la quale ha avuto due figli. Lo straniero è stato rinviato a giudizio a Lanciano con processo fissato al prossimo 22 aprile.

La vicenda inizia l’11 settembre 2017 allorquando priva della libertà personale la convivente, di 33 anni, e la trasporta a forza dalla Romania, dove entrambi si trovavano oltre che paese natio della donna, fino al comune alla porte di Lanciano. L’uomo la fa salire sulla sua Citroen Saxo dopo aver preventivamente rimosso le manovelle delle portiere per evitare l’apertura dello sportello dall’interno. Un sequestro di persona in piena regola. Un lungo viaggio per la vittima in condizioni di pura prigionia. Nel Frentano arrivano il giorno dopo, il 12 settembre. Il giorno successivo iniziano poi pesanti maltrattamenti sottoponendo la donna a sofferenze fisiche e morali e rendendole dolorosa e mortificante la convivenza. Oltre a pesanti offese inizia a minacciarla. La vittima è totalmente soggiogata psicologicamente. La minaccia poi di morte con un coltello e una forbice per potatura, la picchia a suon di schiaffi e pugni, anche sul volto. Arriva persino a legarle mani e piedi e ad attaccarla al gancio dell’auto. «Sei fai quello dico io non ti faccio male, altrimenti ti ammazzo», le avrebbe intimato duramente. Terrore puro anche quando guida. Difatti avrebbe persino cercato di uscire fuori strada minacciandola «Visto che non riesco ad ammazzarti da solo lo faccio buttandomi fuori strada con la macchina, così moriremo insieme».

Alla convivente sarebbe stato impedito anche di uscire da sola o di avere contatti con altre persone diverse da quelle del suo nucleo famigliare. Vittima costretta inoltre ad avere rapporti sessuali completi contro la sua volontà, per tre giorni. Un settembre 2017 davvero nero per la sfortunata vittima. Appena ne ha avuto l’opportunità la donna è riuscita a fuggire rientrando repentinamente in Romania.
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