LA CAUSA
Responsabilità, dunque, del X Municipio, guidato dalla presidente M5S Giuliana Di Pillo i cui uffici - a differenza di quanto fatto durante la gestione commissariale - non hanno prodotto l’esatta documentazione tecnico-amministrativa. «È il primo passo per restituire la spiaggia ai romani», aveva detto il prefetto Domenico Vulpiani all’aggiudicazione di una fetta del bando regionale dedicato ai comuni marittimi: fondi per decine di milioni di euro inseriti nel completamento del «Piano degli interventi straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale». «Nonostante i numerosi solleciti da parte della Regione - dice Paula De Jesus dell’associazione Labur- il Municipio X non è riuscito ad inviare in due anni la documentazione relativa alla progettazione, vanificando il finanziamento. Evidentemente l’unica visione di città di questa amministrazione è quella della borraccetta e di qualche secchione di differenziata sulle spiagge».
I DETTAGLI
Il programma di riqualificazione prevedeva la demolizione di muri in favore di passerelle in legno. «Piste ciclabili, con l’installazione delle telecamere e il wireless per le comunicazioni. Fino ai punti ricarica delle macchine elettriche», spiegava così il programma il prefetto Domenico Vulpiani. Poi con il cambio di giunta, lo stop. IlMunicipio M5S, nonostante i solleciti della Regione, non è riuscito a produrre la documentazione necessaria. «Mancavano alcuni nulla osta di altri enti», si giustificano da via Claudio. Risultato? Niente progetto, soldi revocati. E il «lungomuro» di Ostia resta in piedi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA