Parterre d'eccezione in via Mecenate per la prima del remake del film “Paura d'amare”

Parterre d'eccezione in via Mecenate per la prima del remake del film “Paura d'amare”
di di Roberta Marchetti
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Sabato 2 Novembre 2019, 12:16

«Tutto quello che voglio è in questa stanza». Quante volte l’abbiamo sentita (e sognata) questa frase, tratta dalla celebre piéce di Terrence McNally, “Frankie and Johnny in the Clair de Lune”, poi diretta da Garry Marshall per il grande schermo nel 1991, con Al Pacino e Michelle Pfeiffer nei panni degli innamorati protagonisti. Un film dall’enorme successo e un ruolo, quello di Frankie, che valse all’attrice statunitense una nomination ai Golden Globe. Oggi, a quasi trent’anni di distanza, a reinterpretare quei ruoli sono Maria Rosaria Russo e Massimiliano Vado, in scena nella storica sala di via Mecenate fino a domani con “Paura d’amare”, per la regia di Giulio Manfredonia. Parterre d’eccezione per la premiere.
 

 


In prima fila Claudia Gerini, arrivata in leggero anticipo per salutare i due protagonisti prima di andare in scena, poi ecco Giorgio Marchesi, Simonetta Solder, il produttore Giampietro Preziosa, Marco Simon Puccioni e Federico Moccia. Ad applaudire la bella storia d’amore anche Pietro De Silva, Daniela Poggi, che ha illuminato il foyer con il suo sorriso e un trench fluo, il doppiatore Mario Cordova, Marco Rossetti e Beatrice Arnera, nel cast della fortunata fiction “Un passo dal cielo”. Via vai di vip anche nelle altre serata, tutte sold out.

Tra le poltrone rosse si sono visti Nichi Vendola, l’ex gieffino Simon Grechi - accompagnato da una misteriosa bionda -, Maria Rosaria Omaggio, l’attore Francesco Apolloni, che nonostante le stampelle per un infortunio non poteva perdersi i suoi amici insieme sul palco e ancora Stefano Reali, Ciro Formisano, Massimiliano Buzzanca, Pierfrancesco Campanella e Andrea Porporati, accolti dall’organizzatrice e presidente di Romarteventi Francesca Piggianelli e da un ricco aperitivo di benvenuto.

Una commedia brillante che riesce a coinvolgere anche i meno romantici e in cui è difficile non immedesimarsi almeno un po’. Un cuoco, uscito da diciotto mesi di carcere per truffa, s’innamora di una cameriera che ha appena messo fine a una relazione infelice. Il suo corteggiamento è appassionato, ma non sarà così facile per lui conquistarla. Manfredonia è riuscito a portare i due protagonisti fuori dalla camera da letto in cui si svolge interamente la piéce originale di McNally, con uno sguardo rivolto al fortunato film.
Prova ambiziosa promossa dal pubblico.

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