Manovra, arriva la plastic tax su tappi e tetrapak. Sulle auto si cambia

Manovra, arriva la plastic tax. Dietrofront sulle auto, Imu e Tasi accorpate
di Jacopo Orsini
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Sabato 2 Novembre 2019, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 11:37

Cambiano ancora le misure della manovra appena varata dal governo giallorosso. E la tensione nella maggioranza resta alta. L’esecutivo, dopo la sollevazione, ha ridimensionato la stangata sulle auto aziendali: le tasse restano al 30% del valore per quelle elettriche e ibride. Per le altre l’aumento dell’imposizione sale invece al 60% (e non più al 100% previsto inizialmente, livello riservato nella nuova versione solo ai mezzi più inquinanti). 

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Confermato poi il nuovo balzello sulla plastica per scoraggiare l’utilizzo dei prodotti usa e getta. Bottiglie, tappi, buste dell’insalata, vaschette per il cibo, tetrapak per latte e succhi, contenitori per i detersivi saranno tutti soggetti alla nuova imposizione. È lunga la lista dei prodotti monouso su cui si applicherà la plastic tax da un euro al chilo. Come si legge nella relazione che accompagna la bozza della manovra, saranno colpiti anche il polistirolo e le etichette. Esclusi invece, oltre alle siringhe, i prodotti riutilizzabili come le taniche o i contenitori che si usano per conservare gli alimenti. Previsti anche incentivi per i produttori che adeguino i macchinari ai materiali biodegradabili e compostabili.

Per le imprese, il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha poi ricordato che viene «riconfermata in ogni suo aspetto» Industria 4.0 per sostenere l’innovazione delle aziende. Un provvedimento, ha ricordato nei giorni scorsi il titolare dell’Economia, Roberto Gualtieri, che comprende anche uno stanziamento di 420 milioni per finanziare un credito di imposta per spingere gli investimenti nella sostenibilità e nell’economia circolare.

Un capitolo a parte riguarda poi le tasse locali. La nuova Imu disegnata nella legge di Bilancio, che unifica le attuali Imu e Tasi, avrà un’aliquota base dell’8,6 per mille e i sindaci potranno aumentarla, ridurla o anche azzerarla (a Roma l’imposizione è già al livello massimo, per cui può solo essere diminuita). Un’operazione, si legge nella relazione illustrativa preparata dall’esecutivo, che «non determina l’aumento della pressione fiscale».

Nell’ultima versione del provvedimento, salta poi la norma che stanziava 100 milioni per le indennità dei ministeri. Contro questo fondo per i salari accessori, di cui avrebbero beneficiato anche i dipendenti della presidenza del Consiglio, si era schierato subito il Movimento 5 Stelle.

 



La versione definitiva della manovra dovrebbe arrivare lunedì in Parlamento, dopo le ultime limature del fine settimana fra i tecnici dell’Economia e di Palazzo Chigi. Ma intanto non si placano le polemiche nella maggioranza, che deve ovviamente fronteggiare anche gli attacchi dell’opposizione. Mentre il premier Giuseppe Conte prova a blindare il testo, torna alla carica anche Italia Viva, che annuncia battaglia in Parlamento su plastica e auto aziendali. 

«Lavoreremo per eliminare le tasse su auto aziendali (assurdità che mi hanno sempre proposto quando ero premier e ho sempre respinto), plastica e zucchero», insiste il partito dell’ex premier. «In questa legge di bilancio - rivendica ancora Italia Viva - abbiamo impedito l’aumento dell’Iva e le tasse su cellulari, gasolio e casa».

«Dopo i ct della nazionale ci sono i ct della legge di bilancio», replica il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia. «Sono tutti fenomeni, ti dicono cosa togliere ma non ti dicono mai da dove prendere», ha aggiunto.

«Le tasse sullo zucchero e sulla plastica non si toccano. Sono misure di civiltà», avverte il titolare dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. 

In difesa dell’esecutivo contro il fuoco amico interviene il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. «Toc toc - scrive su Facebook - c’è qualche altro leader che sostiene e che ha voluto questo governo, che lo difende dalle bugie e dagli attacchi della destra?».

«Sulla manovra fatemi dire che siamo molto più soddisfatti - afferma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -. Il governo ha fatto un ottimo lavoro di squadra, ma se è cambiata molto, se le multe sui pos sono state rimandate e se altre tasse superflue sono state cancellate è grazie al movimento cinquestelle». Insomma ognuno cerca di piantare la sua bandierina

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