Casa delle donne Lucha y Siesta, appello alla Raggi: «Ci ascolti e non ci sgomberi»

Casa delle donne Lucha y Siesta, appello alla Raggi: «Ci ascolti e non ci sgomberi»
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Giovedì 31 Ottobre 2019, 16:17
«Raggi ci ascolti e non ci sgomberi». Il comitato in difesa della Casa delle donne Lucha y Siesta torna a chiedere di annullare lo sgombero della loro sede, un immobile di proprietà Atac, dopo che il Campidoglio ha messo in atto l'assistenza alternativa per le vittime di violenza ospitate nel centro di Cinecittà.
«Leggere che il Comune di Roma ha attivato una serie di misure finalizzate alla tutela delle donne che, insieme anche a figli e figlie minorenni, vivono nella Casa delle donne Lucha y Siesta, suscita necessariamente una reazione, soprattutto alla luce del fatto che la polizia locale e i servizi sociali della stessa amministrazione, anche in queste ore, continuano a inviare alla Casa donne e minori per assisterle e iniziare con loro il percorso di fuoriuscita dalla violenza», spiegano dal Comitato Lucha alla città presieduto da Lea Melandri e Federica Giardini, che da settimane lavora per scongiurare lo sgombero delle donne e delle operatrici del centro.
Quello che le donne di Lucha y Siesta sottolineano è la carenza di spazi per le vittime di violenza: «a Roma a fronte di un fabbisogno di 300 posti accoglienza ce ne sono solo 37, di cui 14 a Lucha y Siesta
». Intanto in difesa della Casa delle donne sotto sfratto si muovono anche alcune artiste che hanno in programma esibizioni per il 7 novembre prossimo.

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