Troppi grassi “cattivi” (patate fritte, salatini, snack) legati a un maggior rischio di demenza

Troppi grassi “cattivi” (patate fritte, salatini, snack) legati a un maggior rischio di demenza
1 Minuto di Lettura
Mercoledì 30 Ottobre 2019, 21:38
Il rischio di ammalarsi di una demenza (Alzheimer compreso) potrebbe aumentare del 52-74% con un consumo eccessivo di cibi contenenti grassi cattivi trans, ad esempio margarine, brioche, snack dolci, salatini, patate fritte surgelate, dadi da brodo, alimenti da fast-food, pesce surgelato in panatura, in poche parole il cibo industriale. Lo rivela uno studio giapponese svolto presso l'Università di Kyushu e pubblicato sulla rivista Neurology.

Condotto da Toshiharu Ninomiya, lo studio ha coinvolto 1628 persone over-60, di cui, nel tempo, 377 si sono ammalate di una qualche forma di demenza (in buona parte di Alzheimer). Ebbene, si è visto che la tra coloro che avevano tanti grassi trans nel sangue (un modo per misurare in maniera oggettiva il consumo di grassi trans) i nuovi casi di demenza ogni anno erano 29,8 per 1000 persone; tra coloro che avevano pochissimi grassi trans nel sangue i nuovi casi erano 21,3 per 1000 persone.

Quindi un eccesso di grassi trans si associa a un rischio di demenza aumentato del 52-74%.  
«Questo studio ci offre un motivo in più per limitare i consumi di grassi trans» sottolinea Ninomiya, ricordando che queste sostanze presenti (anche se solo in piccole quantità) specialmente nei cibi di origine industriale sono state già associate a cattiva salute cardiovascolare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA