Antisemitismo, il presidente David Sassoli: «Siamo molto preoccupati, il governo nomini un commissario nazionale»

Antisemitismo, David Sassoli: «Il Governo nomini Commissario Nazionale. Serve più repressione, ma anche cultura»
di Marco Pasqua
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Lunedì 28 Ottobre 2019, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 04:06

E' «un virus che attraversa non solo l'italia ma anche tante strade d'Europa. Siamo molto preoccupati». David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, non ha dubbi e non è un caso che scelga di visitare la Comunità Ebraica di Roma, la più antica d'Europa. Ed è qui che commenta i venti di antisemitismo che, dagli «ignobili» insulti a Liliana Segre a episodi meno risonanti, attraversano il nostro e altri Paesi dell'Unione. «Abbiamo bisogno di combattere e fare in modo che ci sia grande determinazione e grande fiducia che le nostre società democratiche siano in grado di essere all'altezza di questa sfida» ha detto stamattina Sassoli. Come? Anche attraverso un impegno più forte da parte del Governo, ad esempio attraverso la recezione dell'indicazione che le istituzioni europee, ormai nel 2017, mossero ai Paesi. Prima su tutte, la nomina di un Commissario nazionale all'antisemitismo
 


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«Molti cittadini europei lasciano l'Europa perchè minacciati, e questo nel silenzio del mondo della comunicazione», dice Sassoli. E chiede dunque ai media di dare «un pò di attenzione in più a questi fenomeni, perché quando famiglie europee si sentono insicure, questo è un problema che ci deve riguardare». Non solo, due le linee attraverso le quali auspica che si riesca a contenere l'odio e a formare le coscienze: «Serve repressione dove necessario ma anche cultura, informazione, comunicazione», spiega Sassoli, «Ma questo è il compito della scuola, dell'università, del mondo della comunicazione, della televisione. Saremmo tutti più in grado di capire la ricchezza delle comunità».

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Preoccupazioni condivise da Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica, che ha accompagnato Sassoli in visita al Musero ebraico della Capitale e al Tempio Maggiore assieme al Rabbino capo Riccardo Di Segni. «L'antisemitismo sta rifiorendo un po' dappertutto in Europa», ha dichiarato Dureghello, dicendosi preoccupata della situazione italiana e ricordando come i recenti episodi in Polonia e Germania dimostrino che «il tema dell'antisemitismo diventa non più controllato o controllabile». Dureghello ha ricordato che quella romana «è la più antica comunità ebraica d'Europa», e in un incontro con i giornalisti ha riportato che durante il colloquio con Sassoli «abbiamo voluto sottolineare in particolare la situazione in Polonia, dove anche alla luce delle recenti elezioni che confermano una certa linea di rappresentanza politica, il tema dell'antisemitismo diventa non più controllato o controllabile». Dureghello ha poi citato «le vicende recenti di ieri sulla Germania», e alcune situazioni in Italia «che sembrano rappresentare sempre di più un pericolo». «Mi auguro che presto le risoluzioni del Parlamento europeo in tema di antisemitismo, in particolare la definizione dell'Aula di antisemitismo e la nomina di un delegato sull'antisemitismo anche in Italia siano recepite fattivamente»,
ha sottolineato. 

Al presidente Sassoli «abbiamo presentato le nostre preoccupazioni per gli scenari politici che mettono a rischio tante situazioni che pensavamo consolidate», ha dichiarato il rabbino Di Segni. «Se siamo qui non è soltanto per parlare del tema difensivo dagli attacchi, ma anche propositivo, di storia, cultura e valori che arricchiscono l'Europa e senza i quali sarebbe molto più povera».
 
 

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