Boxe, Magnesi vince il "test" contro il ghanese Awuku. Brillano Mastromarino e Rossetti

Boxe, Magnesi vince il "test" contro il ghanese Awuku. Brillano Rossetti e Mastromarino
di Marco Pasqua
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Domenica 27 Ottobre 2019, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 18:58

Quando Michael Magnesi, detentore del titolo “International Wbc Super-piuma”, il giorno prima del match, ha scoperto che il suo avversario, il ghanese Maxwell Awuku, assai poco sportivamente e professionalmente, non rispettava il limite di peso imposto dal regolamento, aveva davanti a sé due strade: fare, legittimamemente, marcia indietro (anche perché Awuku ha dimostrato scarsa correttezza, con addirittura 5 chili in eccesso rispetto al massimo di 68), oppure salire lo stesso sul ring, determinato e fermo nella volontà di vincere. Il pugile di Cave, che a giugno si era aggiudicato anche il titolo Ibf Mediterraneo, ha scelto la seconda strada: anche se, di fatto, la cintura, in caso di sconfitta, non gli sarebbe stata tolta, Magnesi ha comunque letteralmente travolto l'avversario, demolendolo di fronte al pubblico del Ragusa Off. Sedici vittorie all'attivo (da ieri), il 24enne di Cave, nelle prime due riprese, ha costretto l'avversario - 46 vittorie su 51 incontri - a subire una raffica impressionante di colpi, immobilizzandolo all'angolo. «Ma che stai in ascensore?», urlava dalla platea uno spettatore che, in effetti, raccontava, in maniera colorita, quelle riprese "immobili". Il confronto è stato un crescendo, per Magnesi, fino alla sesta ripresa (su 10 totali): dopo essersi infortunato alla spalla sinistra, il ghanese, che ha passato larga parte del match all'angolo (e andava al tappeto nella quinta ripresa), decideva di ritirarsi. Un match che ha avuto il sapore del test, in vista del cammino del pugile 24enne verso il titolo europeo, che il manager e organizzatore della serata, Davide Buccioni, ha da tempo pronosticato per lui.
 

 

Ma la caratteristica più importante di questa riunione, supportata dalla Federazione pugilistica, è stata rappresentata – evento più unico che raro – dal grande spettacolo offerto da alcuni match del sottoclou. A partire dall'ultimo – in questo caso il detto inglese last but non least è azzeccatissimo – quello che ha visti contrapposti il romano peso medio Fabio Mastromarino (8-1-1) e il napoletano Carlo De Novellis (7-2-1). Confronto serratissimo, sicuramente il match più equilibrato e sofferto della serata (ma anche il più bello), anche se alla fine Mastromarino ha saputo mantenere una maggiore lucidità (nonostante il tifo da stadio che accompagnava ogni colpo andato a segno da parte del 38enne De Novellis) e, nonostante un ferita al volto (stessa sorte al suo avversario), ha avuto la meglio sulle sei riprese.  «E' stato un match molto equilibrato – ha detto Mastromarino – e lui è stato un avversario veramente duro. Per me è stato un match di rientro e sono soddisfatto di questo risultato». Scintille anche in altri due match, anche se la predominanza del vincitore è stata più netta. E' il caso del giovane pugile welter della Team Boxe Pietro Rossetti (6-0-0) detto The Butcher («Perché lavoro in macelleria», ha detto, anche se in realtà il soprannome gli si addice anche per la virulenza dei colpi). Il match contro Valerio Mazzulla, della Frascati Boxe, valido per accedere alla finale del Trofeo delle Cinture, si chiude alla seconda ripresa, dopo 1.40: l'avversario di Rossetti finisce al tappeto una prima volta e, pochi secondi dopo, per un gancio sinistro. «Sogno Las Vegas», dice alla fine il ragazzo noto nell'ambiente per la determinazione con la quale si prepara ai match. Dalla stessa Team Boxe proviene anche Luca Angeletti (4-1-0), che se la vedeva, nella categoria dei pesi leggeri, con Mattia Di Tonto: nessuna esitazione, l'avversario subiva alcune micidiali serie di colpi, opponendo una reazione debolissima e mandando a segno pochi colpi. Anche Angeletti, con questa vittoria, accede alla finale del Torneo delle cinture. Decisamente meno spettacolare, ma sicuramente meritata, l'affermazione del supermedio Francesco Russo (7-0-0), della Boxing Arcesi, contro il georgiano Levan Ulikhaniani, che ha disputato un intero match sulla difensiva e si ritirava dopo un colpo al fegato nella terza ripresa.

Una serata, questa organizzata da Buccioni, che dimostra, ancora una volta, il grande potenziale della boxe italiana, di quel pugilato formato da potenziali campioni, e che va sostenuto con l'aiuto della Federazione e degli sponsor privati. «E' stato un evento riuscito - commenta Buccioni - alcuni match hanno regalato davvero grandissime emozioni. Ma non è stato facile trovare una location adeguata. E, adesso, mi sto già guardando intorno per trovarne un'altra da 1000/1500 posti». «Purtroppo Roma è limitata, sotto questo aspetto - aggiunge il titolare di BBT - Vorrei organizzare un'altra sera entro dicembre, ma non è facile. Però non desisto e vado avanti, nell'interesse della boxe».
 

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