Eni, vola la produzione utile giù

Eni, vola la produzione utile giù
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 20:03
Eni archivia il terzo trimestre dell'anno con un risultato record sul fronte della produzione di idrocarburi mentre il netto calo dell'utile è in linea con le attese. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi nel periodo luglio-settembre ha visto un incremento della produzione con 1,89 milioni di barili di olio equivalente giornaliero (+6%) segnando l'aumento «migliore di sempre» e si attende una «ulteriore crescita nel quarto trimestre». La produzione è stata particolarmente sostenuta dai giacimenti in Egitto, Libia, Ghana, Angola, Messico e Algeria, spiega la società.

Per quanto riguarda i conti, Eni mette in bilancio un utile netto adjusted di 776 milioni di euro, in calo del 44% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, un utile operativo adjusted di 2,16 miliardi, in discesa del 35% rispetto allo stesso periodo del 2018 e un utile netto in flessione a 520 milioni di euro (-66%). A pesare sono i prezzi in calo di petrolio e gas ma i risultati sono in linea con le stime degli analisti. In Borsa il titolo ha chiuso in calo dello 0,69% a 14,08 euro.

«I risultati conseguiti da Eni sono stati di grande solidità, mentre le operazioni di portafoglio quali l'acquisto degli asset Exxon in Norvegia e del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati sono destinate a dare un'ulteriore spinta in termini di sviluppo e di stabilità», ha detto l'amministratore delegato Claudio Descalzi, sottolineando quindi la crescita «rilevante» della produzione di idrocarburi. Il numero uno di Eni ha spiegato che «alla solidità dei risultati contribuiranno poi da fine anno l'acquisizione in Norvegia, che apporterà circa 100 mila barili al giorno di produzione, e il contributo stabilizzante della partecipazione nella raffineria di Ruwais che accrescerà del 35% la nostra attuale capacità di raffinazione».

L'amministratore delegato ha anche evidenziato «i continui progressi» nei settori complementari del futuro, «dalle bio-raffinerie, alle rinnovabili e ai primi impianti pilota waste to fuel, che in gran parte fanno leva sulla ricerca interna che sarà sempre più la nostra 'seconda esplorazionè, un volano di generazione di nuovi business». E «su queste basi guardo al futuro più prossimo così come a quello di transizione nel medio lungo termine con grande fiducia», ha concluso Descalzi. 

 
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