Tra gli investitori esteri - continua il Mef - la quota più rilevante, pari al 16%, è stata collocata in Europa, in particolare nel Regno Unito (circa l'8%), nei Paesi nordici (circa il 3%), in Francia e Germania (circa il 3%) e presso altri paesi europei (circa il 2%).
Il restante 8% dell'emissione della Seconda Fase è stato collocato presso investitori mediorientali (circa il 5%) e statunitensi (circa il 3%).
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