Guidonia, il Comune fa abbattere 150 pini, abitanti in rivolta: «Ridateci il verde»

Gli operai al lavoro per tagliare i pini
di di Elena Ceravolo
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 10:14
Il via libera del Comune all’abbattimento dei primi quaranta pini a Colleverde è già partito, ma il numero delle piante da tagliare nello stesso quartiere potrebbe arrivare a 150 entro gennaio. «Questione di sicurezza», dice il sindaco Barbet. Lo scenario però ha già fatto alzare le proteste dei residenti: i ceppi non vengono eliminati dai marciapiedi per carenza di risorse e non c’è ancora alcun annuncio su quando e dove saranno messi a dimora nuovi alberi sostitutivi.
«Si sta cambiando fisionomia a un quartiere che non a caso si chiama Colleverde, incidendo pesantemente anche sull’ambiente e sulla fauna, - dice Anna, che ha lanciato un Sos anche ad Italia Nostra – Non siamo informati di nulla.. Chi abita qui ha diritto di sapere quale sia la programmazione in base alla quale ci si muove, se c’è. E soprattutto se davvero sia necessario tagliare un così alto numero di alberi. Abbiamo diritto di vedere le perizie che ne spiegano la pericolosità. E sapere esattamente quando e come saranno sostituiti con nuove essenze, visto che tra l’altro il regolamento comunale del verde prevede che ciò accada entro un anno».
Non ci sarebbero nemmeno soldi per estirpare le basi dei tronchi. «Sono andata dall’assessore – aggiunge un’altra residente – Mi ha confermato i 150 abbattimenti entro gennaio e che eliminare i monconi costa circa 300 euro a pianta, soldi che al momento non sono disponibili». Per quanto riguarda le ri-piantumazioni, spiegano all’ufficio Ambiente, a disposizione ci sarebbero le nuove essenze arboree messe a disposizione dall’Avr, nell’ambito della convenzione con il Comune: sono 50 all’anno ma, considerato che sono ancora in sospeso quelli del 2018, si arriva a 100. Il criterio verso cui si sarebbe orientati, però, è quello di puntare più su giardini pubblici e scuole. Motivo: oggi, rispettando le distanze, su molti marciapiedi non sarebbe più possibile piantarli. Problema che, al momento, permane, visto che le banchine del quartiere sono piene di monconi di pino. «Colleverde senza alberi è davvero inconcepibile – lamentano a via Monte Bianco – qui non passano mezzi pubblici, bisogna fare due chilometri a piedi per arrivare sulla Nomentana e col caldo, senza ombra, sarà una tortura. Il Comune, che ha anche aderito al patto dei sindaci per la riduzione di anidride carbonica, paradossalmente elimina i polmoni verdi».
 
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