Blitz della Finanza a Bologna con tre misure cautelari nei confronti di figure apicali dell'azienda Bio-on e un sequestro di beni per 150 milioni. I reati contestati sono false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato: la società Bio-on è una importante società bolognese quotata in Borsa e operante nel settore delle bioplastiche. Ai domiciliari il presidente Astorri. Gli altri soci interessati dall'ordinanza sono Guido Cicognani, vice presidente del consiglio di amministrazione, e Gianfranco Capodaglio, presidente del collegio sindacale, destinatari questi ultimi di una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche.
Bio-on strappa in Borsa, da soci fondatori 10 milioni
Il gruppo, che concede in licenza e produce bioplastiche innovative, è stato da fine luglio al centro di un caso, da quando cioè è stato oggetto di un report del fondo speculativo Quintessential, che aveva messo in dubbio la trasparenza dei bilanci e le capacità produttive dello stabilimento di Castel San Pietro Terme. Nel report, dal titolo "Una Parmalat a Bologna" si parlava di una società che si regge su «un castello di carte», ha una «situazione finanziaria precaria» e una contabilità che «presenta serie irregolarità». Bio- on, guidata dal presidente Marco Astorri, aveva smentito e presentato denuncia.
Borsa Italiana annuncia quindi che i titoli di Bio- on «sono sospesi dalle negoziazioni» e che «seguiranno comunicazioni». La decisione arriva dopo che la procura di Bologna ha emesso una serie di misure cautelari nei confronti del gruppo della bioplastica e dei suoi vertici, accusati di manipolazione di mercato e false comunicazioni sociali.