Umbria, Tesei-Bianconi: ricette contro: «Ma sia un voto di testa, non di pancia»

Umbria, Tesei-Bianconi: ricette contrio: «Ma sia un voto di testa, non di pancia»
di Mario Ajello
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Martedì 22 Ottobre 2019, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 10:48

«Un voto di testa, non un voto di pancia». Sono in sintonia su questo, ossia sulla speranza che non prevalgano le ideologie ma una consapevolezza matura nel voto di domenica prossima, i due contendenti delle regionali: Vincenzo Bianconi e Donatella Tesei. Quello ospitato nella redazione del Messaggero a Perugia, e moderato dal direttore Virman Cusenza, è l'unico faccia a faccia tra i due principali candidati in questa corsa. Bianconi e Tesei, con qualche concessione all'evasività nelle risposte, hanno cercato di delineare come l'Umbria sarà se vince l'uno o se vince l'altra.
 


Non credete che la dimensione nazionale che ha assunto il match, e l'arrivo in Umbria di tutti i leader, abbia snaturato questa consultazione?

Tesei: «C'è un'attenzione particolare su queste elezioni, ma io sto facendo la mia campagna in modo puntuale. Andando a toccare il territorio e tutti i suoi problemi. Arrivano leader e ministri. Io credo però che gli umbri siano al centro perché hanno bisogno di un governo diverso dal passato e sono attenti a proposte fatte nell'interesse esclusivo di questa comunità. Dobbiamo rimettere in moto una regione non so come gli altri la possano governare se un partito, il Pd, è quello attenzionato dagli scandali e dal malgoverno, mentre M5S deve fare da garante».

Bianconi: «Fa piacere finire al centro dell'interesse nazionale. Ma la scelta è sul governo dell'Umbria. Io sono un uomo nuovo per la politica e punto alla discontinuità. Con una legge per la democrazia partecipata da parte delle persone e dei territori. Con un metodo diverso per la scelta degli assessori. Non sulla base di logiche politiche ma su quella delle competenze. Esiste lo scandalo sanità perché i 5 stelle sono stati l'unico partito a farlo emergere. M5S continua ad essere garante di correttezza e il Pd si è messo in discussione. Questa è discontinuità».

Lei si sente un po' una cavia dell'esperimento di alleanza rosso-gialla che comincia proprio dall'Umbria?

Bianconi: «Non mi sento una cavia. E non penso che quella tra Pd e M5S sia un'unione strana. Una mia eventuale sconfitta non avrà nessun contraccolpo sul governo centrale. Forse qualcun altro lo vorrebbe far credere, ma crea una distorsione della realtà. Non è rispettoso degli umbri chi sta usando questo voto con scopi che non c'entra con l'Umbria».

Se lei dovesse perdere, che cosa farà: guiderà l'opposizione in consiglio regionale o resterà senatrice?

Tesei: «Andrà bene questo voto e andrà bene per l'Umbria. Questa è una regione che sta sprofondando tre le ultime nei dati del Pil e ha un tasso di disoccupazione gravissimo. E oggi sento proporre formule che aggiungono caos e sono totalmente inefficaci. Quanto alla scelta tra Senato e consiglio regionale al momento opportuno semmai valuterò. Intanto, mi sono presa la responsabilità di lavorare per la nostra terra e rimetteremo al centro di tutto il merito. La politica deve andare fuori dagli ospedali e dai concorsi».

Perché l'Umbria, roccaforte rossa, è diventata contendibile da parte del centrodestra?

Bianconi: «E' contendibile perché ha numeri difficili nel Pil e nell'occupazione. Ed è giusto che gli umbri vogliano risposte nuove. Serve una visione di sviluppo, e negli ultimi vent'anni è mancata. Vanno messe a sistema formazione, innovazione, nuove filiere, bandi per creare lavoro e forme di credito e di microcredito che diano possibilità e facciano crescita. Sanità e concorsi hanno bisogno di meritocrazia e di trasparenza, però la nostra sanità è tra le prime d'Italia e una centrale unica degli acquisti la renderà ancora migliore».

Tesei: «L'Umbria può cambiare di segno, ed è assolutamente contendibile e alla nostra portata, perché non più efficiente da molto tempo. Chi l'ha sempre governata non ha pensato allo sviluppo. Ora i nodi vengono al pettine. Lo scandalo dei concorsi nella sanità è solo la scintilla. Il resto è l'emigrazione a cui sono costretti i nostri giovani per lavorare. E quanto alla sanità: prima era attrattiva, si veniva qui a curarsi, mentre ora gli umbri devono andare fuori. Nel campo clinico e ospedaliero abbiamo tanti talenti, ma il sistema va riorganizzato».

La Chiesa ha avuto un ruolo in questa campagna elettorale? E se lo ha avuto: è stata equidistante?

Bianconi: «Io cerco di rappresentare i valori di questa terra, che sono anche quelli di San Benedetto, di San Francesco: l'inclusione, l'aiuto ai più deboli, il mettersi a disposizione degli altri. Per il resto, non ho avuto altra modalità d'interagire con il mondo cattolico, se non attraverso il nostro programma».

Tesei: «Non sono andata a sbandierare la mia appartenenza alla comunità cattolica. Ci sono state uscite del cardinal Bassetti e dell'arcivescovo di Spoleto-Norcia sul fatto che questa nostra realtà umbra deve essere cambiata, perché ci sono forti emergenze. Su questa linea, la Chiesa può trovare la giusta proposta nel nostro programma in cui diciamo che non vogliamo tenere fuori nessuno e il lavoro è la vera inclusione».

Gli indecisi sono tanti. Secondo voi questa campagna elettorale, molto incentrata su polemiche nazionali, porterà maggiore astensione rispetto al solito?

«E' una campagna molto mediatica e ciò avvicinerà ancora di più gli umbri alle urne. Mi auguro che voteranno con la testa e non con la pancia».

Tesei: «Condivido. Un voto di testa e di cuore. E un voto di speranza perché questa regioni cambi davvero. Non devono entrare altri meccanismi».

A lei, Bianconi, vogliamo chiedere questo: è stata sollevata una polemica sui robusti sostegni alle sue attività alberghiere per la ricostruzione post-terremoto. Come pensa di risolvere questo potenziale conflitto d'interessi?

«Istituendo un Garante per il post-terremoto. Avrà la funzione di tranquillizzare tutti e di difendere l'interesse pubblico. Le mie aziende riceveranno contribuiti così come le altre imprese. Non sono vere le cose riportate dai media. La macchina del fango non serve agli umbri».

A lei, senatrice Tesei, chiediamo: come risponde alla contestazione secondo cui avrebbe lasciato da sindaco di Montefalco 1 milione e 600mila euro di disavanzo?

«Ho chiuso il bilancio con un disavanzo tecnico di 375mila euro da spalmare in tre anni, l'altra cifra è quella dell'accertamento straordinario dei residui che è avvenuto per legge nel 2015 ed è stato votato dall'unanimità compreso il Pd».

L'Umbria, in enorme deficit infrastrutturale punterà sui treni o sull'aeroporto?

Bianconi: «Il rapporto con Trenitalia va rivisto. Da Perugia dobbiamo poter arrivare in 45 minuti a Firenze e in un'ora a Roma. Sull'aeroporto dobbiamo avere il coraggio di aprire un pacchetto azionario e vedere se gli umbri ci credono».

Tesei: «Rafforzare l'aeroporto per aumentare il turismo. Il treno dell'alta velocità lo abbiamo perso dieci anni fa, adesso recuperare questo gap è priorità assoluta».

La ricostruzione è ferma. Come ripartire?

«Bisogna riconosce lo status di arre svantaggiate a quelle più colpite. Ciò cambierebbe la ricostruzione, dando al tessuto economico la possibilità di pensa a piani diversi d'investimento».

Tesei: «Ci hanno imposto un piano di ricostruzione che non è il nostro. E dovevamo impedirlo. Ora dobbiamo intervenire per riportare le competenze nei Comuni, perché l'ufficio unico blocca tutto. Altro che ricostruzione, qui siamo ancora all'emergenza. Ci sono ancora le macerie da portare via».

E concludiamo con uno dei punti più dolenti: la fuga dei giovani. Come fermarla?

Bianconi: «Subito un budget giovani che aiuterà chi non ha possibilità economiche a inseguire il proprio obiettivo di formazione e di lavoro».

Tesei: «La formazione va ripensata e rilanciata in maniera energica. Così si immettono i ragazzi nel mondo dell'impresa e dell'industria.
E si rimette in moto una generazione e un pezzo di Paese».

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