Fiumicino, la sostituzione fa infuriare
Forcina: è divorzio con il bomber

Il bomber Mirko Forcina
di Umberto Serenelli
2 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Ottobre 2019, 16:16
E’ divorzio tra il bomber Mirko Forcina e il Fiumicino calcio 1926. Il contrasto che ha finito per provocare lo scontro tra giocatore e il club di via Luca Balsofiore si è consumato ieri pomeriggio nel match che ha visto i tirrenici impegnati a Tolfa e dove i rossoblù hanno subito la prima sconfitta stagionale. Nonostante la battuta d’arresto il club del presidente Simone Munaretto resta comunque in testa al girone A del campionato di Promozione e in corsa per conquistare il salto di categoria. La scintilla che ha scatenato la separazione è scoccata a seguito della sostituzione di Forcina con Pischedda, operata dal mister Di Ruocco. La cosa forse non piaciuta al “panzer” che ha contestato la decisione e né è nato un alterco con l’allenatore, cosa che non è affatto piaciuto al presidente.
 
IL CLUB TIRRENICO METTE FUORI ROSA IL BOMBER
Al termine della battuta d’arresto sul sito del Fiumicino calcio è quindi uscito il comunicato, alle ore 18:30, in cui si precisava che il “giocatore Mirko Forcina è da ritenersi, in data odierna e fino a nuova comunicazione, fuori dalla rosa per divergenze con la dirigenza”. La presa di posizione dei vertici dello storico club fiumicinese non è affatto piaciuta al bomber che, un’ora dopo, ha affidato il suo “arrivederci” a poche righe pubblicate su Facebook.
 
LO SFOGO DI FORCINA SU FACEBOOK
«È arrivato il momento di dirsi addio nel vero senso della parola – scrive Forcina - da oggi, dopo 5 anni, si chiude un rapporto che andava oltre al calcio: posso dirvi soltanto grazie. Grazie per tutto quello che avete fatto per me! Grazie per aver fatto parte del Fiumicino Calcio 1926. L’unica cosa che mi rende felice e che dopo 110 gol posso andare via a testa alta e senza recriminare nulla. Da domani si prenderà un’altra scelta. Vi auguro le migliori fortune del mondo! Un abbraccio a chi mi ha voluto veramente bene e da domani ci mettiamo al lavoro per essere pronti per qualche chiamata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA