Corrono parole così sulle linea telefoniche degli azzurri non salvinizzati. Si parla così nelle chat di parlamentari, dirigenti, militanti: “Lo dico con sincerità: provo sconforto nel vedere Forza Italia in piazza subalterna alla Lega, un grande partito dalla tradizione liberale e europeista non ha nulla a che spartire con il partito giustizialista che ha votato il reddito di cittadinanza e teorizzato l’italexit”. Umori forti, sconcerto grande. Forza Italia sembra destinata, come dicono i più pessimisti o i più realisti, a spaccarsi in due anche se non subito: una parte andrà da Salvini e una parte da Renzi. Per ora Silvio è con il primo ma il Cavaliere, come si sa, è sempre stato concavo e convesso.
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