Omicidio Vannini, stasera documentario su Canale 9 con conversazioni telefoniche inedite

Omicidio Vannini, stasera documentario su Canale 9 con conversazioni telefoniche inedite
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 10:14
Il giallo della morte di Marco Vannini questa sera torna in tv con un documentario sul canale Nove alle 21.25.
Saranno affrontati i misteri sull’omicidio del giovane cerveterano di 20 anni, ucciso il 17 maggio del 2015 a casa dei genitori della fidanzata a Ladispoli. Prevista la presentazione di nuovi documenti inediti durante la puntata. “Il Caso Vannini” (1 episodio x 90’) è una produzione originale Stand By Me per Discovery Italia. None è visibile al canale 9 del Digitale Terrestre, su Sky Canale 149 e Tivùsat Canale 9.

Omicidio Vannini, svolta nelle indagini: il figlio di Ciontoli di nuovo nel mirino

Lo speciale racconterà le ultime ore di vita di Marco e il processo con testimonianze, intercettazioni e le intercettazioni telefoniche che non sono state mai utilizzate nelle aule di tribunale in primo e secondo grado. Sono centinaia le conversazioni telefoniche intercettate sulle utenze dei protagonisti ed ottenute dai legali della famiglia Vannini dalla procura di Civitavecchia che ha condotto le indagini sul caso. Alcune di queste verranno rese pubbliche nel documentario di questa sera e riveleranno particolari mai conosciuti prima anche se non sono stati ritenuti rilevanti dalla magistratura e quindi sono rimaste fuori dal processo.


Marco Vannini fu ferito mortalmente da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava  nella vasca da bagno, come emerso dalle indagini. Ad attribuirsi la responsabilità dello sparo il sottoufficiale della Marina con un ruolo nei servizi segreti Antonio Ciontoli, condannato a 5 anni di reclusione per omicidio colposo. Ma in casa c’erano anche tutti gli altri membri della famiglia: la moglie di Antonio, Maria Pezzillo, i due figli Martina e Federico Ciontoli, condannati a tre anni per lo stesso reato, oltre alla fidanzata di quest’ultimo, Viola Giorgini, assolta da ogni accusa. 

Nessuno di loro, nella villetta di via De Gasperi a Ladispoli, riferì agli operatori del 118 che il ragazzo fosse stato ferito con un’arma da fuoco. Solo a mezzanotte, dopo l’ultima chiamata al 118, arrivò l’ambulanza ma nessuno confessò il colpo di pistola. E la verità fu scoperta al pit di Ladispoli quando ormai non c’era più nulla da fare per il povero Marco.  Il 7 febbraio 2020 la Cassazione scriverà la parola fine al processo oppure, non è da escludere, rimanderà tutto all’Appello. 

Questa sera le interviste ai familiari di Marco e ai suoi amici, gli interventi dei cronisti Emanuele Rossi e Stefano Pettinari del Messaggero e quelli degli  avvocati delle due parti, Pietro Messina e Andrea Miroli per i Ciontoli, Celestino Gnazi per i Vannini, con il consulente di parte Luciano Garofano, che forniscono spiegazioni diametralmente opposte su ogni aspetto di questa vicenda, 
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