Morta Donna Penny, la mamma che raccontava sui social la sua battaglia contro il cancro

Morta Donna Penny, la mamma che raccontava sui social la sua battaglia contro il cancro
di Alix Amer
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 23:24

Una mamma coraggiosa che ha combattuto come una leonessa il cancro terminale al quarto stadio per oltre dieci anni non ce l’ha fatta, è stata sconfitta dalla malattia. Lasciando nel dolore più profondo il marito, due giovani figli e tanti, anzi tantissimi amici che la seguivano ogni giorno sui social.
A Donna Penny, 46 anni, del Queensland, era stata diagnosticata una fase iniziale del carcinoma mammario quando ha compiuto 35 anni ed è stata costretta a sottoporsi a una doppia mastectomia. Cinque anni dopo averle rimosso il seno, i medici dissero che il cancro era tornato ai suoi linfonodi. Un altro mezzo decennio dopo si era diffuso alla sua spina dorsale, spalla, ossa e fegato.
 

 


Il 3 ottobre la sua famiglia ha aggiornato la sua popolare pagina Facebook “Why my mummy?” - basato sul titolo di un libro che ha scritto - per informare i suoi tantissimi seguaci che Donna è morta. «È così triste informare tutti i fedeli sostenitori di Donna che ha perso la sua battaglia. Grazie per tutte le gentili parole e continua a sostenere e rafforzare la consapevolezza del cancro al seno in suo onore», si legge nel post. «Vorremmo mantenere viva questa pagina e la sua memoria, torneremo presto online».

Il suo funerale si è tenuto a Caloundra, sulla Sunshine Coast, dove ha vissuto per oltre dieci anni dopo la sua prima diagnosi. Negli anni che seguirono Donna e la sua famiglia hanno affrontato tutto, dalla perdita dei capelli ai trattamenti settimanali di chemioterapia e persino spiegando al figlio più giovane Kai che cosa significa una diagnosi terminale. Ha persino pubblicato un libro per bambini intitolato “Perché la mia mamma?” scritto dalla prospettiva di Kai che parla del perché la mamma indossa una sciarpa intorno alla testa calva e del perché va spesso in ospedale. «Quando ho iniziato a sentirmi male, intorpidita. Ho pensato a Kai che doveva crescere senza una mamma. Il mio obiettivo era quello di dire vivo il più a lungo possibile». Avendo già vissuto anni oltre la sua “data di scadenza” - la frase che usava per descrivere il tempo che aveva lasciato - Donna era grata per i minuti in più che aveva passato con la famiglia. Ma i pensieri di lasciare tutti indietro non erano mai troppo lontani dalla sua mente.
«Le persone non si rendono conto che con il carcinoma mammario terminale, puoi stare bene un mese e passare il prossimo peggio», raccontava. «A volte mi sveglio nel cuore della notte con quella fossa nello stomaco, chiedendomi quanto tempo ho.
Cerco di non pensarci ma è qualcosa a cui penso invece ogni giorno». Il suo lavoro e la sua battaglia contro il cancro continuerà con l’aiuto dei suoi migliori amici

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