Scarcerato torna a rapinare lo stesso negozio 48 ore dopo: «Visto? Sono uscito di galera»

Scarcerato torna a rapinare lo stesso negozio 48 ore dopo: «Visto? Sono uscito di galera»
di Paolo Chiriatti
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Mercoledì 16 Ottobre 2019, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 17:52

Non ha perso tempo il rapinatore che in meno di quarantotto ore ha messo a segno ben due colpi nello stesso negozio, alle spalle della stazione Termini. E non è stato nemmeno scoraggiato dalla condanna lampo emessa nei suoi confronti, sabato mattina, per il primo dei due episodi, anzi.
Chine F., camerunense di appena 18 anni, si è presentato lunedì pomeriggio in via Gioberti dallo stesso commerciante che lo aveva denunciato e fatto arrestare, con l'intenzione di vendicarsi a suon di calci e pugni.
E non era solo: nelle camere di sicurezza del tribunale aveva, infatti, stretto amicizia con un altro ragazzo africano, Bana C., un gambiano di 25 anni, in attesa di essere processato per spaccio di stupefacenti. Scarcerati entrambi dal giudice, hanno fatto irruzione nel negozio armati di coltello, minacciando il titolare, un cittadino afgano di 35 anni e suo cugino di 24. Sono stati interminabili momenti di paura.

L'IRRUZIONE
Mentre il gambiano controllava che nessuno entrasse nell'esercizio commerciale, l'altro si piazzava davanti alla vittima: «Hai visto che sono uscito di galera? Adesso mi dai soldi e cellulari, oggi sono tornato con il coltello, domani con la pistola» ha urlato in inglese. Il commerciante ha abbozzato una reazione ed è stato investito da una pioggia di pugni e calci, per poi essere accoltellato alle braccia mentre tentava di difendersi.
«Erano due furie, saranno rimasti qui dentro due minuti, ma sembrava non finisse più», ha raccontato il cugino del commerciante, terrorizzato. Troppo presi dalla vendetta, i due aggressori non si sono resi conto che, nel frattempo, si era creato davanti al negozio un piccolo capannello di curiosi.

LA FUGA
Solo a quel punto hanno capito che era il caso di fuggire. Si sono precipitati a piedi tra le strade che costeggiano la stazione, ma sono stati intercettati dagli agenti della squadra investigativa del commissariato Viminale. Gli stessi che appena due giorni prima avevano arrestato il diciottenne per il furto messo a segno nello stesso negozio, ai quali non è passato inosservato il nuovo raid.
Nel frattempo il commerciante veniva preso in carico dai medici dell'ospedale San Giovanni, dove è stato dimesso con una decina di giorni di prognosi. Per i due rapinatori si sono aperte le porte di Regina Coeli con l'accusa di tentata rapina aggravata in concorso e lesioni.

IN LIBERTÀ
Il camerunense sabato era tornato in libertà, nonostante la convalida dell'arresto avvenuta in mattinata. Il giudice lo aveva condannato a otto mesi per il furto commesso nel negozio di telefonia compiuto poche ore prima: il ragazzo era riuscito ad arraffare uno smartphone esposto in una vetrina ma nel fuggire era praticamente andato a sbattere contro un funzionario di polizia che lo aveva bloccato e consegnato ai poliziotti del commissariato.

LA LEGGE
Otto mesi: una condanna che, codice alla mano, prevede la sospensione della pena. Stesso discorso per il suo complice occasionale, nonostante i numerosi precedenti che entrambi avevano accumulato: il più giovane era arrivato in Italia nel 2016, l'altro nel 2013. In pochi anni erano stati fermati più volte tra Roma, Milano e Foggia per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.

 
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