La Roma si scopre forte in difesa

foto Fraioli
di Stefano Carina
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Mercoledì 16 Ottobre 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 13:39
Sette gare in 21 giorni per capire qualcosa in più sulla Roma. E di conseguenza sul reparto difensivo. Dieci reti subite in 7 gare (media 1,42) ma soprattutto un trend invertito dall’arrivo di Smalling. Il difensore inglese ha esordito in campionato nel ko interno contro l’Atalanta. Tempo di ambientarsi e da quella sconfitta qualcosa è cambiato. Fino ad allora, infatti, i giallorossi avevano subito 4 gol su azione (due con il Genoa, uno con Lazio e Sassuolo). Da quel momento in poi in campionato, tolta la rete di Zapata (de Roon segnerà sugli sviluppi di un calcio piazzato), la Roma nelle seguenti due partite (Lecce e Cagliari) è riuscita a collezionare il primo clean-sheet nel torneo, subendo poi una rete contro i sardi, ma su rigore. Un’inversione di tendenza che ha bisogno di conferme. Quello che appare certo è che la Roma ha cambiato un po’ il suo modo di giocare. Ora la difesa appare più coperta. Una sensazione che viene confermata anche dagli expect goals, statistica che prova a sintetizzare in un numero quanto una squadra dovrebbe ottenere o subire dal gioco espresso, al di là dei gol effettivamente segnati o presi. L’accortezza nel leggere questi numeri è sempre la solita, ossia non prenderli come oro colato nell’analisi di una partita. Tuttavia la loro lettura, permette di vedere come nelle ultime due partite la Roma abbia concesso poco e nulla agli avversari: 0,75 al Lecce e 1,03 (che include anche il rigore) al Cagliari. In precedenza gli expected goals per gli avversari erano abbastanza diversi: 2,84 contro la Lazio, 2,39 con l’Atalanta, 1,38 con il Bologna, 1,19 con il Genoa e 0,97 col Sassuolo. 
IL LEADER 
L’ingresso di Smalling ha certamente cambiato il volto al reparto. In difficoltà al debutto in serie A nell’ultima mezz’ora contro Zapata, nelle due gare seguenti con Lecce e Cagliari ha iniziato a prendere confidenza con il nostro campionato. I risultati si sono visti: sia i salentini che i sardi (se non fosse stato per lo sciagurato tocco di braccio di Mancini che ha poi provocato il rigore trasformato da Joao Pedro) non hanno mai tirato in porta. Non poco per una squadra che sia in estate (9 reti subite nelle 6 amichevoli più impegnative) che in avvio di torneo palesava amnesie abbastanza evidenti. Ora le curiosità sono due: 1) Capire quale è il partner ideale per l’inglese 2) Vedere il difensore alle prese con attaccanti più pericolosi rispetto a Babacar e Simeone. Si parte domenica con Quagliarella, poi in rapida successione Piatek, Mertens e Gervinho, senza dimenticare l’attacco del Monchegladbach, capolista in Bundesliga. I numeri dell’ex United sono comunque già interessanti: in appena 270 minuti, già 12 le respinte difensive con una percentuale altissima nei duelli vinti: 73,5 per cento che sale a 75 per quelli aerei (con appena 4 falli fischiati contro e un cartellino giallo rimediato). Per quanto riguarda il suo partner, finora Mancini è stato preferito a Fazio in due occasioni (le ultime) su tre. Già domenica si avrà una controprova. 
VISITE PER UNDER E MIKI 
Intanto Fonseca attende in giornata il rientro dei nazionali a Trigoria che è stata scelta dalla Uefa, insieme al centro di Formello e della Borghesiana, come sede di allenamento per Euro 2020. Ultimata la rizollatura del campo B: già oggi la squadra potrebbe allenarsi. Visite di controllo ieri per Under (lesione al bicipite femorale della coscia destra) e Mkhitaryan (lesione tendinea dell’adduttore della gamba destra) a Villa Stuart. Pronto al rientro, Florenzi.
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