Lotta all'evasione: asse Di Maio-Renzi contro il giro di vite che vuole Conte

Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri
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Martedì 15 Ottobre 2019, 22:06
Torna l'asse tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio. Dopo che la strana coppia è riuscita a fermare la rimodulazione delle aliquote Iva che avrebbe permesso al premier Giuseppe Conte e al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, di reperire qualche risorsa in più per ridurre le tasse ai lavoratori e una più efficace lotta all'evasione fiscale, Renzi e Di Maio si trovano uniti anche nel bocciare la proposta di Gualtieri (appoggiata sempre da Conte) di abbassare da 3 mila a mille euro la soglia per i pagamenti in contanti.

E non è solo una battaglia dei due leader. Anche il presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, si schiera: «Quello alla soglia 1000 euro per il contante sarebbe un ritorno. La soglia attuale può essere abbassata. Poi vedremo in Parlamento ma non penso che si tratti di un discorso prioritario. Dobbiamo prima pensare allo scostamento delle tasse».

Non solo. A
lcuni membri pentastellati della commissione Finanze avrebbero sollevato la questione con gli esponenti 5 Stelle al governo perché la misura a loro avviso rischia di diventare un boomerang per artigiani e commercianti, quelli su cui gravano commissioni bancarie maggiori. «La lotta all'evasione - il messaggio recapitato ai membri di governo M5S - si fa osteggiando i grandi evasori, non l'elettricista o il piccolo commerciante». Tanto più che la parte del dl fiscale sulle manette per i grandi evasori, cavallo di battaglia dei grillini sarebbe attualmente in bilico. Non è detto che trovi spazio nel decreto fiscale rinviato a lunedì 21 ottobre. 

Per capire il clima, poi, basta andare a leggere le dichiarazioni di Conte e quelle di Di Maio.
Ha detto il primo:  «Potrò dirmi appagato solo quando il contrasto al nero sarà efficace, non declamato. Io non posso accettare che tanti cittadini onesti debbano pagare di più a fronte di altri che non pagano le tasse, si tratta della più grande iniquità sociale
». Ed ecco Di Maio, con toni opposti: «Negli ultimi anni abbiamo visto uno Stato che ha sempre fatto il debole con i forti e il forte con i deboli. Ma è troppo facile accanirsi su un commerciante o su un piccolo artigiano che si spezzano la schiena per la propria famiglia e i propri figli. Piuttosto, si pensi a colpire i grandi evasori, quelli che per anni hanno sottratto allo Stato italiano milioni e milioni di euro per poi nasconderli in chissà quale banca all'estero. Questo è il coraggio che io voglio vedere, il coraggio di colpire i pesci grossi, i potenti, i colossi, non chi a malapena riesce ad arrivare alla fine del mese»
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