John Le Carré scende in piazza contro la Brexit e prepara una serie tv

John Le Carré
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Martedì 15 Ottobre 2019, 17:22
Sabato 19 ottobre lo scrittore John le Carré lascerà la sua casa di Hampstead per scendere in
piazza nel centro di Londra con i manifestanti della marcia anti-Brexit: «Abbiamo lavorato per 47 anni con l'Europa. Siamo sposati, nella buona e nella cattiva sorte, a quei 27 paesi. Ora il governo cerca di venderci l'idea che abbiamo nemici. Questo non è patriottismo, è nazionalismo», ha detto al New York Times l'88enne scrittore - vero nome David Cornwell - il cui 25esimo romanzo «Agent Running in the Field» uscirà nelle
librerie tre giorni dopo.

Un romanzo ambientato nella Gran Bretagna di oggi tra Brexit, Boris Johnson e Donald Trump: in «Agent Running in the Field» i contraccolpi del divorzio dalla Ue finiscono per dar vita a una alleanza segreta tra servizi segreti di Londra e l'America di Trump «con il doppio scopo di minare le istituzioni democratiche europee e smantellare il sistema internazionale dei dazi». Tema che non potrebbe essere più contemporaneo e «orribilmente plausibile», ha detto lo stesso le Carré al collega irlandese John Banville che lo ha intervistato per il Guardian. Due anni dopo aver brevemente resuscitato George Smiley in "A Legacy of Spies", stavolta lo scrittore mette in campo un cast nuovo di zecca. Il protagonista è Nat, l'abbreviazione di Anatoly, uno
007 anglo-russo di mezza età convinto che i suoi anni nei servizi segreti siano finiti.

«È mia convinta opinione che per la Gran Bretagna, per l'Europa e per la libera democrazia in tutto il mondo, l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue al tempo di Trump e la conseguente dipendenza senza riserve sugli Stati Uniti in un'era in cui gli Usa hanno imboccato la strada del razzismo istituzionale e del neo-fascismo è un disastro senza precedenti», dice a Nat un altro personaggio. Dalle anticipazioni emerge che "Agent Running
in the Field" è «un libro molto arrabbiato», come le Carrè ha confidato a Banville, con una vena di nostalgia della chiarezza ideologica degli anni di "La spia che venne dal freddo". L'ex agente segreto dell'MI5 e dell'MI6 rivela che negli ultimi anni i suoi legami con l'Inghilterra si sono totalmente allentati. Si è trattato, per lui, di «una liberazione, ma una triste liberazione», ha aggiunto.

Intanto però per i fan dello scrittore è in arrivo una buona notizia: The Ink Factory, la società di produzione fondata nel 2010 dai figli Simon e Stephen, sta lavorando all'adattamento televisivo di tutti i romanzi della serie
Smiley, stavolta in ordine cronologico. «Questo significa che dobbiamo prendere in considerazione l'età di George» trovando un attore più giovane del Gary Oldman di "Tinker, Taylor, Soldier, Spy", ha detto al Times le Carré: la parte potrebbe andare all'attore britannico Jared Harris di cui la famiglia dello scrittore ha ammirato la performance nella recente serie "Chernobyl".
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