Roma, suicidio a Regina Coeli: detenuto si impicca nella sua cella

Roma, suicidio a Regina Coeli: detenuto si impicca nella sua cella
di Alessia Marani
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Domenica 13 Ottobre 2019, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 13:11
Un detenuto italiano, Roberto L. 52 anni, si è tolto la vita, stanotte, impiccandosi nella cella che condivideva con altri detenuti nel carcere romano di Regina Coeli. L’uomo si trovava nell’ottava sezione dell’istituto. La scoperta è avvenuta all’alba. «In quel momento a vigilare su un centinaio di detenuti c’era un unico agente della Penitenziaria», denuncia Daniele Nicastrini, segretario generale Uspp.

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«Pur salvandone a decine da tentativi di suicidio da parte della Polizia Penitenziaria, unico baluardo a confrontarsi con tragici momenti - spiega il sindacalista- diventa difficile intervenire in tutti i casi che di solito avvengono nelle ore notturne, quando il numero per la vigilanza diminuisce per le note carenze e dove anche i compagni di detenzione stanno dormendo. Chiudersi nel bagno della cella agganciare una striscia di qualsiasi simile ad una corda e lasciarsi andare diventa un rumore sordo avvolte totalmente non percepibile in sezioni detentive con corridoi lunghi anche 100 metri e altrettante celle e mura».

Dal 2000 ad oggi sono oltre 1.000 i suicidi nelle carceri italiane (di cui circa 35 su 100 decessi nel 2019). Numeri a cui si aggiungono i suicidi degli stessi poliziotti. «Una condizione che genera stress negli operatori», conclude Nicastrini.
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