Sarà possibile evitare questo sciopero che coinvolgerebbe tutto il vasto arcipelago delle aziende comunali? Il percorso appare accidentato. A partire da Ama, dove, dopo le clamorose dolorose dimissione presentate il primo ottobre dal consiglio di amministrazione formato da Luisa Melara, Paolo Longoni e Massimo Ranieri, la situazione è divenuta esplosiva. Da un anno e mezzo va avanti un inedito braccio di ferro tra Roma Capitale (in particolare la sindaca Virginia Raggi, il direttore generale Franco Giampaoletti e l’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti) e i vertici di Ama (prima il cda guidato da Bagnacani, poi quello che si è dimesso due settimane fa) sul bilancio e in particolare sui 18,2 milioni di euro di crediti vantati dall’azienda per i servizi cimiteriali. Questa paralisi, di cui si sta occupando anche la corte dei conti, ha vanificato l’intesa che era stata trovata con i sindacati, a cui era stato assicurato lo sblocco del turnover. Ma senza bilanci, non si può assumere, per cui chi è andato in pensione non è stato sostituito e nel contempo il nuovo sistema di raccolta differenziata, molto più dispendioso come utilizzo di risorse economiche ma anche di operatori, si è inevitabilmente arenato.
In Ama i sindacati hanno reciso, a causa delle promesse non rispettate, ogni rapporto con l’amministrazione comunale e l’altro giorno il leader di Cgil Funzione pubblica, Natale Di Cola, ha detto che ciò che sta succedendo nell’azienda dei rifiuti è frutto di «irresponsabilità» e avvertito che ormai l’unica soluzione possibile è il commissariamento. Con queste premesse, anche alla luce della tensione dell’altro giorno nella sede di Roma Metropolitane quando un collaboratore di Lemmetti per entrare e superare il muro della protesta si è fatto scortare dagli agenti di polizia, domani la mediazione della Prefettura sarà estremamente complicata. Confermata, invece, la mobilitazione di dopodomani indetta dalle associazioni dei disabili che non hanno trovato un’intesa con il Campidoglio e i nuovi fornitori del servizio taxi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA