L'altra nota positiva riguarda Francesco Laporta. Il giocatore pugliese è la vera sorpresa di questo Open, che, lo ricordiamo, fa parte delle Rolex Series, tornei da 7 milioni di dollari di montepremi. Gioca sul Challenge ed è vicinissimo alla conquista della carta per il Tour maggiore. Qui sta dimostrando di meritarla ampiamente. Ha chiuso il terzo il terzo giro con un ottimo -3 che lo ha fatto salire in classifica alla 13ma pozione, a -6. Qualunque sarà il risultato finale, lui ha già fatto più del dovuto. A fine giro la sua soddisfazione è evidente: <Sto bene, gioco un bel golf, riesco a stare bene in campo e so sempre quello che devo fare. Il mio obiettivo principale resta il Challenge, ma qui mi sto prendendo parecchie soddisfazioni>. L’unico errore lo ha commesso alla 6, segnando sullo score un pesante doppio bogey. Ma Laporta sa anche sdrammatizzare: <Ho fatto parecchi errori e a un certo punto ho cercato di fare il Ballesteros, ma mi pare evidente che tra il grande Seve e me c’è un po’ di differenza…>.
La giornata è stata negativa per gli altri azzurri: + 1 Edoardo Molinari (44° a -1), +1 Renato Paratore (51° in par), +1 Nino Bertasio (anche lui in par) e addirittura +4 Guido Migliozzi che nel secondo giro aveva dato segnali confortanti.
La lotta per il titolo è sicuramente aperta, anche se il leader, l’inglese Matthew Fitzpatrick, è uno che non si lascia certo intimorire. Guida la classifica a -13, grazie al -3 di oggi, e deve guardarsi dall’americano Kurt Kitayama (-12), dal talentuoso scozzese Robert Macintyre (-11), dall’inglese Matt Wallace e dall’austriaco Bernd Wiesberger (-10). Giochi aperti, ma a spuntarla sarà, soprattutto, chi saprà affrontare al meglio il percorso dell’Olgiata. E l’impresa non è certo facile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA