Italia Viva, Matteo Renzi lancia tre loghi: «Votate on line e scegliete. Alleanza con i 5S? No»

Italia Viva, Matteo Renzi lancia tre loghi: «Votate on line e scegliete. Alleanza con i 5S? No»
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Sabato 12 Ottobre 2019, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 10:52

Niente alleanze future con i cinquestelle, guerra totale a Virginia Raggi e alle prossime politiche competizione aperta anche con il Pd. Dalla riunione di Italia Viva (Iv) al cinema Adriano di Roma, tra Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Roberto Giachetti, arrivano messaggi chiari a Nicola Zingaretti e ai compagni di strada al governo del M5S, a una settimana dalla Leopolda che a Firenze sancirà la nascita ufficiale del partito di Matteo Renzi.

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Il senatore intanto lancia un voto online per scegliere il logo della sua creatura fra tre opzioni: uno con un gabbiano stilizzato che a qualcuno ricorda un vecchio simbolo dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, un altro in blu e rosso su fondo bianco, un terzo più squadrato. Oltre 5 mila i voti nella prima ora sul sito di Italia Viva, viene riferito in una nota. Sabato prossimo nella kermesse nell'ex stazione fiorentina sarà rivelato il vincitore. Nella multisala romana, invece, si proietta il film dell'orgoglio renziano libero dai lacci del Pd. 

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Alcune centinaia di persone gremiscono l'Adriano, molti restano in piedi, lì dove «suonarono i Beatles una sola volta negli anni '60», ricorda il deputato di Iv Luciano Nobili, coordinatore romano. «Non saremo un partitino, guardateci - arringa il pubblico - non saremo un pezzo del Pd fuori del Pd». «Italia Viva è una casa da costruire - dice Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera - vogliamo essere ancora più forti fuori dal Parlamento, non dentro». E col governo «saremo leali, che non vuol dire stupidi e che accettano tutto». Zingaretti e M5S sono i soci momentanei di maggioranza, ma i toni sono netti. Dell'alleanza anti-Salvini per le politiche proposta dal segretario dem, che non escluderebbe Iv, nemmeno a parlarne. «Abbiamo un impegno serio fino al 2023 che porteremo avanti nell'interesse del Paese - dice la ex ministra - ovviamente quando ci saranno le prossime elezioni saremo avversari». «Non legherò il mio destino politico al M5S», assicura Roberto Giachetti, «voglio costruire una maggioranza riformista». «Zingaretti se la facesse con loro la nuova casa», ruggisce Nobili. Il leader dem è nel mirino anche per aver rifiutato di chiedere le dimissioni della sindaca Raggi, tema sensibile all'Adriano. «Che aspetta, che rada al suolo la città?», si chiede Giachetti. Intanto nella capitale 40 esponenti del Pd hanno firmato per dimissionare il segretario renziano Andrea Casu, visto ad agosto alla scuola di politica dell'ex premier in Garfagnana. La scissione è ancora in pieno svolgimento.Il senatore intanto lancia un voto online per scegliere il logo della sua creatura fra tre opzioni: uno con un gabbiano stilizzato che a qualcuno ricorda un vecchio simbolo dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, un altro in blu e rosso su fondo bianco, un terzo più squadrato. Oltre 5 mila i voti nella prima ora sul sito di Italia Viva, viene riferito in una nota. 

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Sabato prossimo nella kermesse nell'ex stazione fiorentina sarà rivelato il vincitore. Nella multisala romana, invece, si proietta il film dell'orgoglio renziano libero dai lacci del Pd. Alcune centinaia di persone gremiscono l'Adriano, molti restano in piedi, lì dove «suonarono i Beatles una sola volta negli anni '60», ricorda il deputato di Iv Luciano Nobili, coordinatore romano. «Non saremo un partitino, guardateci - arringa il pubblico -. Non saremo un pezzo del Pd fuori del Pd». «Italia Viva è una casa da costruire - dice Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera -. Vogliamo essere ancora più forti fuori dal Parlamento, non dentro». E col governo «saremo leali, che non vuol dire stupidi e che accettano tutto». Zingaretti e M5S sono i soci momentanei di maggioranza, ma i toni sono netti. Dell'alleanza anti-Salvini per le politiche proposta dal segretario dem, che non escluderebbe Iv, nemmeno a parlarne. «Abbiamo un impegno serio fino al 2023 che porteremo avanti nell'interesse del Paese - dice la ex ministra -. Ovviamente quando ci saranno le prossime elezioni saremo avversari».

«Non legherò il mio destino politico al M5S», assicura Roberto Giachetti, «voglio costruire una maggioranza riformista». «Zingaretti se la facesse con loro la 'nuova casà», ruggisce Nobili. Il leader dem è nel mirino anche per aver rifiutato di chiedere le dimissioni della sindaca Raggi, tema sensibile all'Adriano. «Che aspetta, che rada al suolo la città?», si chiede Giachetti. Intanto nella capitale 40 esponenti del Pd hanno firmato per dimissionare il segretario renziano Andrea Casu, visto ad agosto alla scuola di politica dell'ex premier in Garfagnana. La scissione è ancora in pieno svolgimento.

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