Dai controlli emersi una volta fermati, è stato potuto appurare che la vettura su cui viaggiavano i due bulgari era targata italiana e viaggiava in regime di targa prova. Gli agenti della Stradale hanno così provveduto ad approfondire la circostanza chiedendo spiegazioni circa il possesso di quel veicolo, di elevato valore commerciale (settantamila euro circa), ma il conducente ha fornito loro due versioni contrastanti, dettaglio che ha indotto gli uomini della sottosezione di Orvieto, a approfondire ulteriormente gli accertamenti in corso. In poco tempo gli agenti sono stati quindi in grado, tramite un riscontro con il telaio, di appurare che sul veicolo era stata apposta una targa non propria, appartenente ad un'altra Mercedes ma di diverso modello. Inoltre è stato accertato che il veicolo fermato era provento di una truffa consumata ai danni del precedente proprietario il quale l'aveva venduta, ricevendo in pagamento un assegno risultato poi completamente scoperto.
Il veicolo, acquistato a costo zero, sarebbe stato poi reimmesso sul mercato mediante appunto il suo riciclaggio. I due uomini, prevedendo un possibile controllo da parte delle forze dell'ordine, avevano poi apposto anche una targa prova al fine di dissimulare ancora meglio la regolarità di quel veicolo. Purtroppo per loro, però, non avevano fatto i conti con il fiuto e la professionalità degli uomini della Polizia Stradale di Orvieto guidati dal sostituto commissario Stefano Spagnoli. I responsabili sono stati denunciati per riciclaggio di veicolo e l'auto è stata sottoposta a sequestro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA