Tenemos la solución para incrementar la natalidad. La ha dado las enfermeras y auxiliares del Servicio de Neonatos @vallhebron .Por ahora es un brote de transmisión conocida ( 7casos ) pero espero que se convierta en una epidemia. El problema será sustituirlas. Animaros !!!. pic.twitter.com/VRdaGq60FO
— felix castillo salinas (@felixcastillos2) October 8, 2019
Sono infermiere, ausiliarie, che lavorano insieme in un'area particolarmente delicata del campus di Vall d'Hebron. In questa struttura ospedaliera spagnola, queste donne si prendono cura ogni giorni di neonati e di bambini. Ma anche dei loro genitori, spesso protagonisti di un dolore intraducibile: «Ci sono giorni che non sono facili. Come quando ti stai prendendo cura di un bambino di 24, 25 settimane, lo guardi e ti guardi.... e allo stesso tempo devi dare un supporto emotivo alle famiglie». Sandra Cristóbal, giunta alla sua 18esima settimana di gravidanza, parla a L'Avanguardia e racconta la sua personale esperienza. Una professionista in dolce attesa proprio in un'ospedale infantile, come la sua collega Anna Gros: «Molte volte sono le mamme che, nel pieno della loro angoscia, ci parlano e ci danno dei consigli. Siamo noi a prenderci cura di loro, ma non possiamo non ascoltare ciò che ci dicono». «Il lavoro è il lavoro, cerchi sempre di separarlo dalla tua vita personale. Ma questo tipo di mestiere ci permette di monitorare attentamente le nostre gravidanze - conclude Anna Gross - facendo tutti i test necessari»
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