Pippo Matino, quindi non si tratterà di semplici concerti?
Non solamente. Queste serate spero diventeranno un luogo d’incontro per i musicisti umbri, dove in pieno spirito jazzistico potranno nascere collaborazioni e idee per fare cose insieme.
Inviterà anche musicisti da fuori regione?
Certamente, perché no? Sarà un approccio jazzistico, quindi creeremo una situazione molto moderna in cui staremo sempre con le antenne dritte. Se c’è un musicista che in quel momento si trova in zona o può venire facilmente a Perugia si valuterà la possibilità di inserirlo in quella particolare data. I concerti si programmeranno in base a una serie di variabili, lasciando tutto molto aperto.
Perché proprio al The Circle Club?
Devo ammettere che c’è un bel feeling con questo club. Quando l’anno scorso mi hanno invitato per la prima volta ammetto che c’era un po’ di timore che potesse trattarsi dell’ennesimo caso di qualcuno che apre un locale con poca consapevolezza di cosa significa fare musica dal vivo, soprattutto proponendo cose non commerciali. Ne ho viste tante in questi anni! Invece sono rimasto piacevolmente colpito, sia dal suono della location che dalla mentalità dei gestori. Salire sul palco poi ha fatto il resto, perché il pubblico era giusto e l’atmosfera davvero particolare.
Quindi il pubblico perugino si è mostrato ricettivo?
Sì, è proprio questo il punto vincente. Ci deve essere voglia di aprirsi da parte del pubblico. E’ un atteggiamento piuttosto raro, in tutta Italia. E poi è bello che questo club proponga cose anche completamente diverse dai live, non la classica programmazione con un concerto a settimana… questo certamente aiuta il pubblico a scegliere.
Gli ingredienti per riuscire ci sono tutti?
Beh, va detto che è un’operazione non certo facile. Ci tengo a sottolineare che i gestori stanno facendo una scommessa importante e farò il possibile perché riesca. A volte considero persone come Andrea (Brughini, colui che si occupa della programmazione musicale del The Circle, ndr) quasi fossero dei missionari, perché sono un po’ eroi nel tentare di promuovere in questo modo la musica.
Può dirci chi ci sarà nei prossimi appuntamenti?
No! Chi ci sarà a novembre non si sa, perché funziona così… lo annunceremo solo tra qualche settimana. Però posso assicurare che si tratterà sempre di un trio di alto livello. È una condizione necessaria per poter salire sul palco.
Ovvero?
Parlo di musicisti professionisti, che riescono a stare dietro a certe ispirazioni del momento. Poi al di là del trio base ci sarà un quarto o un quinto elemento che verranno durante le serate per ascoltare e magari si creerà la giusta situazione per fare qualche pezzo insieme. Ecco, l’unica certezza è che non potremo prevedere fino in fondo cosa accadrà!
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