L'accelerata di industriali, banche e auto ha così messo le ali ai principali indici continentali: Piazza Affari ha chiuso a +1,03%, Parigi a +1,27%, Francoforte a +0,58%, Madrid a +1,2% circa e Londra a +0,2% circa, più lenta a causa dei timori sulla Brexit. Ben comprato il comparto lusso, con lo sprint di Lvmh (+5,3% a Parigi), dopo i buoni dati sulle vendite dei primi nove mesi. A Piazza Affari la migliore è stata Pirelli (+4,31%), seguita a breve distanza dagli altri titoli dell'auto (Fca +2,83%, Cnh Industrial +3,64%). Sono andate bene anche i finanziari, con Unicredit (+4%) in prima fila: da segnalare in giornata le parole del Ceo Mustier su tassi negativi e riduzione Npl. In coda le utility e Amplifon (-2,1%). Comparto energetico sostenuto dal rialzo del petrolio dopo che l'Opec ha fatto sapere che, a fronte di una riduzione delle stime sulla domanda globale, durante la riunione di dicembre saranno prese in considerazione «tutte le opzioni», comprese più significative riduzioni dell'output (+1% il Wti a novembre e +0,6% il Brent a dicembre).
Sul mercato valutario, l'euro risale e vale 1,007 dollari (1,1012 in avvio e 1,098 ieri), mentre contro yen vale a 118,835 (118,36 all'apertura e 117,92 ieri). Il dollaro/yen è a 107,957 e sterlina in rialzo dell'1% dopo le dichiarazioni del premier britannico e di quello irlandese su una possibile soluzione sul problema del confine nord-irlandese, punto rovente dei negoziati sulla Brexit. Spread BTp-Bund poco mosso: ha chiuso a 154 punti, uno in più di ieri.
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