Ercolano, infrarossi svelano testi su papiri carbonizzati: studio Cnr fa emergere scritti filosofici

Ercolano, infrarossi svelano testi su papiri carbonizzati: studio Cnr fa emergere scritti filosofici
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Mercoledì 9 Ottobre 2019, 19:45

Un rotolo di papiro ritrovato nella Villa dei Papiri a Ercolano, reduce dall'eruzione del 79 avanti Cristo e letto solo oggi grazie a un laboratorio a spettro infrarosso a onda corta. È questo il risultato della ricerca portata avanti nella Biblioteca Nazionale di Napoli da un team internazionale coordinato da Graziano Ranocchia, dell'Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Consiglio nazionale delle ricerche.

Il lavoro è iniziato a febbraio e ha portato il gruppo alla decifrazione del testo greco nascosto sul verso della celebre Storia dell'Accademia di Filodemo di Gadara (110-40 a.C.), uno dei 1840 rotoli conservati dalle ceneri del Vesuvio, nonché parte di un'opera più ampia intitolata Rassegna dei Filosofi, la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso. «Abbiamo letto testi - spiega Ranocchia - che erano persi da secoli, questa straordinaria collezione ci trasmette opere inedite di illustri filosofi greci come Epicuro e Crisippo, ora ci interesserebbe applicare questa tecnica a tutta la collezione, per farlo abbiamo già un finanziamento da un milione di euro dall'Unione Europea e ne abbiamo un altro in valutazione ora».

I papiri si sono conservati proprio perché carbonizzati dall'eruzione, altrimenti il cima caldo umido li avrebbe del tutto distrutti. In essi c'è anche parte di un'opera intitolata «Rassegna dei Filosofi», la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso. La ricerca è stata pubblicata in Science Advances ed è frutto della sinergia di competenze e discipline differenti ed è stata condotta da personale di Iliesi e Nanotec del Cnr, del Cnrs/Museo di Storia Naturale di Parigi e Dipartimento di fisica della Sapienza di Roma. «L'hyperspectral imaging che lavora con spettro infrarosso ad onda corta ha rivelato per la prima volta diverse parti di testo greco - spiega Ranocchia - in particolre resti di ampie colonne appartenenti al medesimo testo vergato sul recto, destinate ad essere successivamente inglobate nella versione finale del libro».

L'idea di utilizzare questa tecnica è nata nel 2016 ed è stata applicata quest'anno con successo svelando la storia dell'accademia di Filodemo di Gadara che venne chiusa nel 529 dc dall'imperatore Giustiniano. «La ricerca va avanti - sottolinea Ranocchia - grazie alla collaborazione anche del Cnrs, l'equivalente francese del nostro istituto e dei Fondi Ue, altrimenti sarebbe davvero troppo costosa».

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