Russiagate, la sfida Conte-Renzi congela i Servizi: ma il premier non cede la delega

Russiagate, la sfida Conte-Renzi congela i Servizi: ma il premier non cede la delega
di Marco Conti
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Lunedì 7 Ottobre 2019, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 13:44

Adesso che il Russiagate costringerà il presidente del Consiglio a presentarsi di fronte al Copasir per spiegare gli incontri estivi avuti dal capo del Dis Gennaro Vecchione con l'attorney general William Barr e il procuratore John Durham - avvenuto a Roma, ma non nell'ambasciata Usa di via Veneto - nel Pd e nel M5S si è tornati a chiedere a Conte di assegnare ad un sottosegretario la delega ai servizi. Il problema è che ieri una richiesta pubblica, è arrivata in diretta tv da Matteo Renzi.

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IL CALO
Metter mano alla delega, così come procedere a breve ad un cambio ai vertici di Dis, Aise e Aisi, significa non solo dar ragione all'ex presidente del Consiglio, ma trasformare l'incontro agostano tra barbe finte in una sorta di detonatore in grado di scatenare un'emergenza tale da dover richiedere una sorta di rivoluzione negli apparati di sicurezza. Conte non ha nessuna intenzione di dar ragione a Renzi, ed è anzi irritato per alcune fughe di notizie - provenienti dagli apparati - che reputa «gravi» e sulle quali intende avere più di un chiarimento. Qualche testa è destinata quindi a cadere, ma prima ci sarà l'audizione di Conte al Copasir che mercoledì nominerà il presidente.

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Il riserbo è totale, la speranza è che cali un po' il polverone in modo che sia più facile far chiarezza dividendo fatti reali dalla valanga di millantatori, ma Conte si dice «determinato ad evitare che avvenga questo screditamento» che attribuisce a «giochi interni» ai servizi che alimentano «fughe di notizie». Come quella del via libera all'acquisto degli F35 che ha fatto irritare il M5S. Al Copasir Conte spiegherà la misteriosa visita a Roma del ministro di giustizia americano William Barr e del procuratore federale John Durham che lo accompagnava. Il fatto che quest'ultimo sia stato incaricato della contro inchiesta sulle origini del Russiagate - per verificare se sia stata un'operazione dei servizi segreti occidentali per impedire l'elezione di Donald Trump - non riguarda temporalmente il presidente del Consiglio. Ciò che però disorienta è il problema della mancanza di quell'autorità delegata - ovvero il sottosegretario - che ad agosto ha portato il capo del Dis, Gennaro Vecchione, a partecipare ad un incontro con un politico di Washington (Barr) e che ora obbliga Conte a dover rispondere direttamente al Copasir. Mercoledì il Copasir eleggerà il nuovo presidente che spetta all'opposizione anche se il centrodestra è diviso con la Lega che vuole Riccardo Molinari e FdI Adolfo Urso. Ma se tutta la vicenda blocca i previsti avvicendamenti ai vertici dei Servizi, non è detto che il domino degli avvicendamenti segua le scadenze e che il capo dei Servizi, Gennaro Vecchione, resti al suo posto sino al novembre del 2020. Ieri il New York Times scriveva che alcuni diplomatici e dirigenti d'intelligence all'ambasciata Usa a Roma non conoscevano il motivo per cui William Barr fosse nella Capitale a settembre e rimasero sorpresi di scoprire che avesse aggirato i protocolli nell'organizzare la sua visita per incontrare politici e 007 di casa nostra, a caccia di informazioni nella contro inchiesta sulle origini del Russiagate. Lo stupore mostrato dagli americani non aiuta Vecchione il quale può però contare sulla difesa di Conte al quale è molto legato al punto da essere indicato come possibile e futuro consigliere alla sicurezza di palazzo Chigi. E' per questo che - una volta diradato il polverone - c'è chi dà per certo l'arrivo al Dis di Luciano Carta (ora direttore dell'Aise). Come il passaggio all'Aise dell'attuale consigliere militare di palazzo Chigi Carlo Massagli e all'Aisi di Giovanni Caravelli, generale dell'esercito e attuale vicedirettore dell'Aisi.
Nomine che però dovranno attendere il chiarimento al Copasir promesso da Conte su una vicenda che coinvolge l'attuale presidente americano che tra una decina di giorni riceverà alla Casa Bianca il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

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