«Caro Cocteau, mi farai una recensione?» All'asta le lettere di Marcel Proust

«Caro Cocteau, mi farai una recensione?» All'asta le lettere di Marcel Proust
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Domenica 6 Ottobre 2019, 18:56
Alla ricerca della perfetta strategia di marketing per farsi pubblicare un romanzo e cercare anche di
vincere il Prix Goncourt, come coronamento di una straordinaria carriera appena agli inizi: Marcel Proust (1871-1922) decise chiudere la tortuosa caccia all'esordio letterario mettendo mano al portafoglio, pagando, per veder stampato il libro a cui teneva più di ogni altra cosa.

Una serie di lettere, in gran parte inedite, dello scrittore francese saranno messe all'asta a Parigi domani, lunedì 7 ottobre, da Christie's: i manoscritti autografi chiariranno nei dettagli una vicenda editoriale già conosciuta nelle sue linee generali. «L'eccezionale vendita», come la definisce in una nota la casa d'aste, intende celebrare il centenario dell'attribuzione (1919) del prestigioso Goncourt al romanzo «All'ombra delle fanciulle in fiore» (Gallimard), il secondo volume della monumentale «Alla ricerca del tempo perduto».

Il catalogo d'asta di Christie's comprende 16 lettere indirizzate da Proust al suo amico René Blum, allora segretario generale del quotidiano "Gil Blas", molto ben introdotto nel mondo dell'editoria. Risalenti al periodo tra il 1913 e il 1916, le lettere (stimate complessivamente tra 200.000 e 300.000 euro) sono lunghe più di 90
pagine. Già fin dalla prima lettera del carteggio, scritta nel febbraio 1913, Proust chiese all'amico René di presentare il manoscritto «Dalla parte di Swann», primo volume di «À la recherche du temps perdu», al giovane editore Bernard Grasset esaltandone il valore, in modo da convincerlo senza esitazione sulla necessità di
pubblicarlo al più presto.

Per essere sicuro che il libro fosse pubblicato, Proust garantì che avrebbe pagato lui stesso di tasca propria la stampa. «Se il signor Grasset pubblica il libro a proprie spese, lo leggerà, mi farà aspettare, proporrà modifiche, farà piccoli volumi, ecc ...», ipotizzava lo scrittore, che invece voleva far di tutto per velocizzare l'iter di pubblicazione dell'opera che aveva già visto una complessa vicenda dopo varie bocciature. Così offrì a Grasset di pagare le spese di pubblicazione e di pubblicità, mentre all'editore sarebbe spettata una percentuale sui guadagni. Grasset accettò senza aver nemmeno letto le bozze del romanzo.

E sempre nel febbraio del 1913, quando il contratto editoriale non era nemmeno firmato, come rivelano le lettere, Proust stava già pensando di presentare il suo romanzo in gara ai premi letterari: «Se potesse
piacere al signor Grasset, potrei presentarlo al Prix Goncourt, e lo dico un po' a caso perché non so molto bene cosa sia Goncourt».

René Blum riuscì, infine, a convincere Bernard Grasset a pubblicare il primo volume della «Ricerca» e Proust impazzì dalla gioia: «Caro René Blum, è assolutamente necessario che tu mi chieda qualcosa in cambio
perché mi renderai molto felice». In diverse lettere, Proust non esita a sollecitare alcuni amici dei circoli letterari (Jean Cocteau, Lucien Daudet, Louis di Robert) chiedendo loro di fare pubblicità al suo libro con ottimi articoli sui giornali.

E quando la casa editrice di Antoine Gallimard mostrò interesse per pubblicare i successivi volumi della «Ricerca», Proust chiese nuovamente a René Blum di aiutarlo a liberarsi dei suoi obblighi contrattuali con Grasset. Anche in questo caso l'operazione andò in porto e Gallimard pubblicò il secondo volume, «All'ombra delle fanciulle in fiore», nel 1919 e nello stesso anno vinse il tanto bramato Prix Goncourt.

 
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