Alessandra Aluigi, la prima assessora ai diritti Lgbt di Roma: «Discriminazione e bullismo le mie battaglie»

Alessandra Aluigi
di Laura Bogliolo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Ottobre 2019, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 11:55

Ha vissuto un anno a Barcellona per respirare lo spirito di uguaglianza e solidarietà che trasuda da ogni angolo. Ha deciso, con spirito combattivo, di tentare di esportare a Roma, alcune delle strade già intraprese in Spagna in materia di uguaglianza di genere e di diritti Lgbt.

Morta Delia Vaccarello, aveva 59 anni: raccontò il mondo Lgbt


La passione per il sociale l'ha sempre avuta e l'accoglienza che ha ricevuto da Roma quando è arrivata a 16 anni in qualche modo, dice, l'ha segnata. Dal giugno del 2018 Alessandra Aluigi, 31 anni, nata a Rimini ma vissuta a Bologna, è assessore alle Pari opportunità e ai Diritti Lgbt nell'VIII Municipio guidato da Amedeo Ciaccheri (Pd). Siamo nel territorio che comprende lo storico quartiere della Garbatella.

 E' la prima volta che nella Capitale viene istituito un assessorato dedicato anche ai diritti della comunità che si batte contro l'omotransfobia.


«Abbiamo innanzitutto riattivato l'adesione alla "Rete Ready" dei Comuni italiani Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere che ha come capo fila la città di Torino. Si tratta - spiega - di individuare gli interventi da mettere in campo per lottare contro le discriminazioni». Attivista in politica da giovanissima, tra il 2013 e il 2016, è stata consigliere sempre nell'VIII Municipio. Tra i progetti portati avanti dall'assessore ai Diritti Lgbt ci sono «i corsi di formazioni per i dipendenti del Municipio soprattutto in relazione ai contatti con la popolazione trans: l'idea di fondo è che qualunque persona che acceda ai servizi del nostro Municipio deve essere trattata allo stesso modo, si devono azzerare le discriminazione anche nel lavoro quotidiano, a cominciare dal linguaggio usato e dall'accoglienza». Pensiamo ad esempio a chi deve deve fare il cambio di nome perché sta seguendo il percorso di transizione. Servono insomma impiegati preparati che non devono compiere gaffe, volontarie o involontarie.

«Abbiamo inoltre attivato un Osservatorio sul bullismo, non solo in relazione agli attacchi omotransfobici. Tramite un avviso pubblico, abbiamo formato un gruppo di venti associazioni già riunite più volte e mette insieme iniziative contro ogni forma di discriminazione». Tra le prime cose fatte appena insediata «è stata la creazione della Consulta femminile nel Municipio, si occupa di violenza di genere ma anche di creare una cultura di genere nel quotidiano».

Sono stati promossi incontri nelle scuole. Perché è sui banchi di scuola che si impara l'accoglienza e la lotta contro la violenza di genere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA