State Street lancia su Borsa Italiana Etf Esg sull'indice Stoxx 600

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Mercoledì 2 Ottobre 2019, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 15:52
State Street Global Advisors, divisione di asset management di State Street Corporation, ha annunciato oggi il lancio su Borsa Italiana di un Etf Esg che replica l'indice Stoxx Europe 600.

Il nuovo prodotto, denominato "Spdr Stoxx Europe 600 Esg Screened Ucits Etf", è il primo di questo tipo a replicare l'indice applicando criteri di esclusione trasparenti con l'obiettivo di eliminare l'esposizione alle armi controverse, al tabacco e al carbone termico, nonché alle società che non rispettano i principi del Patto Mondiale delle Nazioni Unite (Global Compact).

L'indice Stoxx Europe 600 è uno dei benchmark principali del mercato paneuropeo ed include le principali società ad elevata, media e bassa capitalizzazione appartenenti a 17 paesi europei. L'indice Stoxx 600 Esg-X (lanciato nel 2018) adotta criteri di esclusione basati sui dati di Sustainalytics, un fornitore leader di rating Esg che svolge un'attività di screening sui titoli basata sulle politiche responsabili più comunemente adottate dai principali investitori istituzionali e mira a ridurre i rischi reputazionali e idiosincratici.

L'Etf, che ha un Ter dello 0,12%, è inoltre caratterizzato dal meccanismo di "Fast Exit" che consente di reagire rapidamente a controversie improvvise relative ai criteri Esg. Qualora il rating assegnato da Sustainalytics al rischio di controversia di un titolo raggiunga il livello 5 (vale al dire il livello di rischio più alto), il titolo sarà cancellato dall'indice due giorni dopo l'annuncio del cambiamento di rating.

Francesco Lomartire, head of Spdr Etfs Italy, ha dichiarato: "Gli investimenti sostenibili non sono più considerati una scelta di nicchia, ma sono oggi una delle maggiori aree di interesse da parte degli investitori. Il panorama degli Etf Esg si sta pertanto sviluppando rapidamente con il lancio di nuovi prodotti in grado di rispondere a questa domanda, che in questo contesto riteniamo non possa che crescere.

"Nonostante l'impegno di società che controllano asset per circa 90 mila miliardi di dollari a livello mondiale a includere i criteri Esg nei loro processi sottoscrivendo i Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (PRI) - ha proseguito - solo il 20% di esse rispetta tali criteri. Questo dato però dovrebbe crescere rapidamente poiché i requisiti per essere un firmatario, come la comunicazione degli indicatori sul rischio climatico, diventeranno più severi dal 2020".
 
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