Vinicio Marchioni e Marco D'Amore, un'amicizia che vale un film

Vinicio e Marco un'amicizia che vale un film
di Roberta Marchetti
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Lunedì 30 Settembre 2019, 10:19
Doppia tappa a Roma per l'on the road di Drive me home, film di Simone Catania che Vinicio Marchioni e Marco D'Amore, i protagonisti, stanno portando in tutte le sale italiane. Amici sul grande schermo ma anche nella vita, i due attori si sono ritrovati l'altra sera a Campo de' Fiori per l'anteprima. Folla di fan e flash, fuori dal Cinema Farnese, per l'inedita coppia e l'attrice Jennifer Ulrich - anche lei nel cast -, poi la distributrice Lucy De Crescenzo e i produttori Giampietro Preziosa, Marco S. Puccioni e Michele Fornasero, accolti da Francesca Piggianelli. Tanti i volti noti arrivati puntuali per vedere i due protagonisti nei panni di Antonio e Agostino alle prese con un emozionante viaggio nelle loro origini. Ecco Maria Rosaria Omaggio, la star delle fiction Luca Capuano, Simone Manetti, i registi Ciro Formisano e Kassim Yassin Saleh, e ancora Aldo Marinucci, l'attrice portoghese Maria De Medeiros e il giovane attore Vittorio Magazzù, alias Leonardino' della fiction Rosy Abate'. Ad accompagnare l'immortale di Gomorra' suo fratello, innamorato della capitale e della sua cucina, come ha dimostrato dopo la proiezione a cena con tutto il cast in un ristorante di via dei Balestrari, fra portate di carbonara e cacio e pepe.

Seconda fermata ieri sera a Parco Leonardo per un'altra speciale premiere nel multisala del centro commerciale di Fiumicino, con Marchioni e Catania che hanno salutato il pubblico in sala, tra cui tanti amici. Tra le prime file Corinna Coroneo con il marito, il regista Manuel John Capece, Roberta Beta, Adriana Russo, Alex Partexano e sua moglie Giuliana, poi ancora la bellissima Ira Fronten e gli attori Gianni Franco e Claudio Castana. Il film è la storia di un'amicizia separata dalla voglia di scappare altrove - lontano da un piccolo paesino siciliano -, poi riunita dal desiderio di tornare proprio lì, riscoprendo durante il viaggio di ritorno l'inestimabile valore delle proprie origini. Crisi generazionale e d'identità, difficoltà dei legami sociali, pregiudizi, il giovane regista - al suo primo lungometraggio - propone al pubblico uno sguardo a 360 gradi sui trentenni di oggi, suoi coetanei: «Dieci anni fa, quando vivevo a Londra, ho sentito l'esigenza di raccontare il disorientamento. Attraverso un viaggio ho cercato di dar voce al sentimento di molti ragazzi che hanno scelto di vivere all'estero ma che vorrebbero tornare. E' una riflessione sul significato della parola casa». Applausi sui titoli di coda, poi tutti di nuovo a bordo che il viaggio continua e il 4 ottobre si torna a Roma, al cinema Aquila.
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