Effetto caos rifiuti a Roma, topi nei palazzi: boom disinfestazioni

Effetto caos rifiuti a Roma, topi nei palazzi: boom disinfestazioni
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 30 Settembre 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 20:27

A Roma è boom di topi d’appartamento. Non in senso figurato: a intrufolarsi sempre più spesso dentro case e condomìni sono i ratti, quelli veri, in buona compagnia di blatte, scarafaggi e altri insetti non proprio in cima al ranking del miglior coinquilino. Secondo i calcoli dell’Anaci, l’associazione nazionale degli amministratori di condominio, a Roma le richieste di intervento per disinfestazione sono triplicate nel periodo da maggio a settembre. Cioè nei mesi della grande crisi dell’immondizia, con i cassonetti stracarichi di pattume marcio e i sacchetti rimasti ammassati su strade e marciapiedi per giorni.

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Il picco dell’emergenza si è visto tra giugno e luglio, poi la città ha tirato il fiato ad agosto, ma appena finite le vacanze, col rientro di tanti romani, riecco la crisi. Le cose sembrano destinate a peggiorare: domani scade l’ordinanza della Regione che, da tre mesi, obbliga tutti gli impianti del Lazio ad accettare gli scarti della Capitale, una valvola di sfogo decisiva per limitare i danni. L’ordinanza sarà rinnovata, ma solo per 2 settimane e non fino al 2020, come era stato previsto all’inizio. Insomma, da metà ottobre la situazione potrebbe diventare di nuovo insostenibile, ammesso che non lo sia già.
 


Lo scotto dell’inefficienza, come spesso accade, lo pagano i cittadini, già vessati da una Tari tra le più alte d’Italia (Roma è seconda solo a Napoli), a fronte di disservizi sempre più marcati. Oltre ai bollettini della tariffa da saldare, tocca mettere mano al portafogli anche per bonifiche e disinfestazioni: solo per i 20mila immobili gestiti dai membri dell’Associazione Amministratori di condominio, le richieste di bonifica sono schizzate a quota 12mila da una media di 4mila nel periodo estivo. «Il 60% dei condomìni ha chiesto un intervento, il triplo rispetto al solito», spiega Rossana De Angelis, presidente dell’Anaci di Roma, che arruola 900 amministratori, ognuno dei quali gestisce circa 20-25 stabili.

LE ZONE
Il grosso delle bonifiche, raccontano dall’Anaci, ha riguardato topi e blatte. Una rincorsa a roditori e insetti senza quartiere, dato che le disinfestazioni hanno interessato il Centro storico quanto la periferia, dall’Aurelio alla Cassia, dalla Balduina a Testaccio, all’Eur. Colpite, ovviamente, molte zone dove la raccolta è “porta a porta”, insomma non ci sono cassonetti nelle vie, ma solo bidoncini sistemati nei cortili o negli androni, spesso ridotti a mini-discariche perché i netturbini non passano. 
 


Va detto poi che le disinfestazioni non sono sempre facilissime o rapide, perché «a volte non basta intervenire negli spazi comuni, può essere necessario agire nei singoli appartamenti, il che è complicato». Prezzi? Di base 100 euro a intervento (ma di frequente sono consigliati almeno 6 passaggi) e il conto può salire oltre il migliaio di euro, per le situazioni più complesse. Certo è che a far crescere le richieste di bonifica «è soprattutto la spazzatura che resta a terra davanti ai portoni e le inefficienze della raccolta», è convinta la presidente degli amministratori. 

È l’equazione più sporcizia-più topi. Spiega il professor Enrico Alleva, etologo e presidente della Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente: «Più spazzatura c’è per strada, più i ratti si moltiplicano. In sostanza questi animali hanno meccanismi neuro ormonali molto efficaci e procreano maggiormente quando c’è più cibo a disposizione. Se ci fossero meno rifiuti alimentari disponibili, i ratti diminuirebbero automaticamente».

SOS DELLE SCUOLE
Non solo appartamenti. Anche le scuole scontano il collasso della raccolta dell’immondizia. Dopo l’allarme del Garante dell’Infanzia del Lazio, la sindaca Virginia Raggi ha ammesso l’esistenza di «criticità igieniche» davanti agli istituti e ha accettato l’idea di creare un Tavolo ad hoc per tutelare i bambini, costretti in tante zone dell’Urbe a schivare i mucchi d’immondizia prima di entrare in classe.
 

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