Francesco Cosentino, "Liberarsi dalle false immagini di Dio": il nuovo libro

Francesco Cosentino, "Liberarsi dalle false immagini di Dio": il nuovo libro
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Domenica 29 Settembre 2019, 12:18
A che punto è l’annuncio del Vangelo nella nostra società italiana? Si apre con questo scottante interrogativo la prefazione che Enzo Bianchi, Fondatore della Comunità di Bose, consegna al nuovo libro di Francesco Cosentino «Non è quel che credi. Liberarsi dalle false immagini di Dio», edito dalle Dehoniane. L’autore, sacerdote calabrese e teologo che insegna alla Pontificia Università Gregoriana, si interroga da tempo sui processi di indifferenza religiosa della società occidentale e sull’urgenza di una nuova evangelizzazione. 

Con questo testo, Cosentino offre una lettura fruibile, di taglio spirituale, su quello che considera il più grande ostacolo per la vita spirituale nel nostro tempo: le immagini di Dio false, negative, talvolta oppressive, che spesso oscurano il vero volto di Dio e seminano sul terreno del cuore diversi pregiudizi nei confronti della fede e della Chiesa. «Ci sono immagini di Dio – scrive l’autore – che hanno generato un atteggiamento religioso alimentato dalla paura, portando alcune persone a vivere nel senso di colpa e a non sentirsi mai a proprio agio dinanzi a una presenza divina sperimentata non come “amore misericordioso”, ma come giudice severo e spietato. Nel libro ne sono elencate solo alcune, dal Dio giudice che condanna, al tappabuchi invocato magicamente per risolvere i problemi della vita e, ancora, il Dio contabile e legalista e quello dell’efficienza. Tutte immagini ancora fin troppo presenti non solo nell’immaginario collettivo di credenti e non, ma anche presentate nel linguaggio della predicazione ecclesiale, che ha l’urgenza di rinnovarsi».
 
Non è quel che credi, dunque, è più di un semplice titolo. Suona come una provocazione, sull’onda del rinnovamento innescato dal pontificato di Papa Francesco, perché i singoli e le comunità credenti ritornino a interrogarsi sul volto di Dio che presentano e annunciano; il fraintendimento di Dio, infatti, rischia di offuscare la freschezza e l’umanità del Vangelo e continua a generare agli occhi del mondo l’immagine della fede cristiana e della Chiesa come realtà che bloccano la gioia della vita e mettono in prigione la libertà della coscienza. In tal modo, il testo diventa un invito alla ricerca anche per coloro che dalla fede si sono allontanati: forse il Dio in cui non credono non esiste, ma esiste invece una caricatura che ha destato perplessità e distacco. 
L’autore analizza le immagini di Dio presenti nella Bibbia e, in particolare, il ritratto che Gesù fa del Padre come di un Dio-amore, che si prende cura dei suoi figli, ha compassione per le loro ferite, accompagna la loro storia coinvolgendosi dal di dentro e, alla fine, sospinge con un colpo d’ali della vita, senza mortificare mai e offrendo a tutti la possibilità di rialzarsi e cambiare. 
Ritornare al vero volto di Dio, così, diventa una buona occasione per annunciare la fede in modo nuovo, come buona notizia per la vita. E, come efficacemente scrive Enzo Bianchi, scostare la cenere e ritornare a fare ardere il fuoco. 
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