Il deputato leghista Bellachioma denuncia per stalking la sua ex

Bellachioma con la D'Antonio
di Teodora Poeta
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Giovedì 26 Settembre 2019, 08:48
I presupposti per un finale non certamente lieto c’erano tutti e si era intuito. Terminata la loro storia, si era passati alle minacce di querele, ma ora sono arrivati i fatti messi in atto dalla Procura di Teramo, competente per territorio, che nei giorni scorsi ha fatto notificato a Barbara D’Antonio, 40 anni di Giulianova, conosciuta sui social come Barbara Stellakiss, un divieto di avvicinamento al suo ex fidanzato, l’onorevole Giuseppe Bellachioma di Roseto, segretario regionale della Lega, e ai suoi familiari, in particolare alle due figlie.

a donna è indagata per stalking, difesa dall’avvocato Tiziano Rossoli. Ieri mattina, è comparsa in Tribunale, davanti al giudice Marco Procaccini e al pm Enrica Medori, per l’interrogatorio di garanzia. Per quasi due ore la D’Antonio, che questa estate ha fatto molto discutere per la sua relazione terminata male con l’onorevole della Lega, è stata un fiume in pieno tanto che il gip ha inviato gli atti alla Procura per la valutazione di eventuali reati verosimilmente proprio contro Bellachioma. «In questo senso indagherà la magistratura – è la replica dell’avvocato del segretario regionale della Lega, il legale Tiziana Magnacca – e se quelle dichiarazioni, contro chiunque, non dovessero essere suffragate dai fatti, rischia la calunni». Nella diatriba tra i due una cosa è certa e il difensore ci tiene a sottolinearla: «Sotto il punto di vista delle accuse l’onorevole è sereno altrimenti non sarebbe stato il primo a muoversi, per il resto, invece, gli è stata danneggiata la vita personale, politica, familiare, relazionale e professionale».

Sempre in fase di interrogatorio di garanzia, ieri, la D’Antonio davanti al giudice ha parlato di una sua querela nei confronti dell’ex fidanzato di cui, però, ancora non si sa nulla. Sinceramente provato Bellachioma, che preferisce non commentare per non alimentare le polemiche attorno a questa storia che lo vede protagonista come parte offesa. «E’ una vicenda privata – dice – che ha minato la serenità della mia famiglia». In particolare delle sue due figlie, alle quali adesso la D’Antonio non può avvicinarsi né comunicare. «L’applicazione del provvedimento coercitivo del divieto di avvicinamento conferma che è stata riconosciuta l’esistenza dei gravi indizi di colpevolezza» spiega tecnicamente l’avvocato Magnacca.

a relazione tra i due, una storia alla luce del sole che il parlamentare leghista, separato da tempo, non ha mai negato, è iniziata circa un anno fa. Ma c’è una data che segna la fine: domenica 30 giugno. Quel giorno lui le comunica definitivamente che non è più possibile andare avanti e così inizia a non risponderle più al telefono. Nella denuncia per stalking lui descrive un rapporto ossessivo anche quando ancora stava insieme alla 40enne che avrebbe voluto il controllo assoluto su ogni suo spostamento, orari e frequentazioni. Ma dopo l’interruzione della relazione sentimentale, lei esplode. A fare da amplificatore, questa estate, ci ha pensato Facebook dove lei ha continuato a scrivere commenti e postare foto, ma ora gli amici della pagina sono circoscritti. E’ tutto agli atti dove si parla anche di appostamenti sotto casa dell’onorevole della Lega sia a Roseto, sia a Roma, minacce di rivelare particolari intimi e poi un elenco lunghissimo di centinaia e centinaia di messaggi sul cellulare e telefonate. Alla base di tutto oltre all’amore finito, sembra che la 40enne se la sia presa tanto anche per una presunta promessa non mantenuta, quella di un’assunzione che il suo fidanzato parlamentare le avrebbe garantito quando ancora stavano insieme che, però, non è mai arrivata, di cui lei stessa ha scritto questa estate. Con allusioni alla falsità di lui, ai messaggi d’amore, al mancato coraggio e all’impossibilità di poter negare tutto.
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