Petroselli, nuova icona M5S, ma per ora solo a parole

Petroselli, nuova icona M5S ma per ora solo a parole
di Simone Canettieri
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Giovedì 26 Settembre 2019, 00:05
C’è uno iato, storico e politico, tra la testimonianza di chi fece e chi si rifà a quell’insegnamento. E così Luigi Petroselli, celebrato in questi giorni in Campidoglio per i 40 anni dalla sua elezione a sindaco di Roma, è ormai sempre più un’icona pop. E non solo da parte della sinistra (la bella mostra fotografica ospitata in piazza Campitelli è stata voluta dal consigliere Stefano Fassina). 
Petroselli, l’uomo del Pci venuto da Viterbo che avvicinò il centro alle periferie, è il modello grillino per eccellenza. Soprattutto in questi tempi di governo giallorosso. Virginia Raggi il suo primo giorno in Campidoglio lo citò con Giulio Argan ricordandone «l’umiltà, il rigore intellettuale e morale». 
E da quel giorno tutte le volte che i lembi abbandonati della Capitale reclamano cura e coraggio, ma anche interventi concreti, in Comune spunta lo spirito di Giggetto. Un’invocazione, più che altro perché poi la realtà - e qui c’è lo iato - è diversa. E l’altro giorno in Protomoteca per l’inaugurazione della mostra la sindaca ha fatto arrivare il suo messaggio e ha presenziato il vice Luca Bergamo. Varie anime pentastellate si sono affacciate in memoria «del sindaco più amato di Roma». Che non deve diventare un’icona vuota come certe magliette del Che. 
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